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Traffico di rifiuti: la procura di Brescia, ha iscritto 15 persone nel registro degli indagati

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La Procura di Brescia ha iscritto quindici persone nel registro degli indagati e sequestrato i capannoni dell’azienda bresciana Wte, per traffico illecito di rifiuti. Circa 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti sarebbero finiti nei terreni agricoli di Brescia, Mantova, Cremona, Milano, Pavia, Lodi, Como, Varese, Verona, Novara, Vercelli e Piacenza e venduti come fertilizzanti, tra gennaio 2018 ed agosto 2019 per 12 milioni di profitti illeciti. Agli inconsapevoli agricoltori che, spargevano i fanghi tossici sui campi, gli addetti della Wte raccontavano si trattasse di scarti della produzione agroalimentare.

Emerse intercettazioni shock. “Io finisco all’inferno”, si sente dire ridendo ad Antonio Maria Carucci, già condanna per traffico illecito di rifiuti, al telefono con Ottavia Ferri, dipendente della Wte che, sempre ridendo, replica: “Lo facciamo per il bene dell’azienda!”.

Oltre al traffico illecito di rifiuti si è evidenziato anche il reato di molestie olfattive, a seguito delle numerose denunce presentate dai cittadini, “costretti da anni a vivere barricati in casa con porte e finestre chiuse, a causa dei miasmi ammorbanti prodotti durante il trasporto e lo spandimento dei fanghi”.

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