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Attacco hacker al sito dell’Agenzia dell’Entrate, per Sogei “nessun dato è stato sottratto”

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Sarebbe stato condotto violando il profilo di un utente l’attacco hacker registrato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Questo quanto emerso dai primi accertamenti effettuati dagli esperti informatici e dai tecnici della Polizia postale, anche se le verifiche sono ancora in corso. Gli hacker di LockBit hanno pubblicato una serie di screenshot per testimoniare l’avvenuto attacco e hanno concesso 5 giorni per pagare un riscatto, il cui ammontare non è ancora stato reso noto. Ma stando a quanto sostiene Sogei, la società pubblica che gestisce la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, contrariamente a quanto annunciato da Lockbit, nessun dato sarebbe stato trafugato dal portale dell’amministrazione.

Addirittura, sempre secondo Sogei, potrebbe non trattarsi di un vero e proprio attacco. Semmai – sostiene la società – è probabile che sia stato hackerato il profilo di un professionista ma il collettivo di hacker specialista nel ramsonware non è in realtà riuscito a “bucare” fino ai dati pubblici dell’Agenzia. A stabilire la verità sarà chi indaga sul caso che per tutta la giornata ha gettato nello scompiglio i vertici dell’amministrazione. Ma, dopo una giornata di allarme e di accertamenti, Sogei ha ritenuto di dover escludere  il peggio.

Intanto i pm di Roma hanno avviato un’indagine con l’obiettivo di fare luce su quanto realmente accaduto. A piazzale Clodio è attesa una prima informativa della Polizia postale e in particolare degli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (il Cnaipic). Sulla base dell’incartamento che verrà trasmesso, i magistrati potrebbero ipotizzare i reati di accesso abusivo al sistema informatico e tentata estorsione. Non è escluso che l’attività di indagine possa coinvolgere altri pool oltre ai pm che si occupano di reati informatici.

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