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Calcio in lutto: è morto Ezio Vendrame, il George Best italiano

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Alla luce dell’emergenza coronavirus, il mondo del calcio non potrà dare l’ultimo saluto a Ezio Vendrame, morto stamattina in provincia di Treviso all’età di 72 anni. L’ex “George Best” all’italiana ha perso infatti la sua battaglia contro un tumore. Vendrame si era ritirato da tempo dalla vita pubblica, dopo essere stato anche allenatore e scrittore. Talento naturale e un look anticonformista che piaceva tanto alle donne e ai ragazzi che lo imitavano. Per questi motivi, Ezio Vendrame fu considerato il George Best italiano, pur non arrivando mai ai livelli calcistici del fuoriclasse nordirlandese del Manchester United. Ma nei gesti irriverenti, i due erano molto simili.

Amarcord. In un Padova-Cremonese, al tramonto di uno scialbo 0-0, Vendrame decise di dribblare tutti i compagni di squadra, portiere compreso, prima di fermarsi sulla propria linea di porta e ricominciare l’azione come se nulla fosse successo. Come George Best era un’ala e come lui era fonte di gioia e di dolori per gli allenatori. Luis Vinicio non a caso fece di tutto per portarlo al Napoli, ma quando riuscì nell’intento, se ne sbarazzò in fretta, stufo dell’estro ingovernabile di quel ragazzo friulano.

Altri aneddoti sono stati raccontati dal Vendrame scrittore. Nel 2002 scrisse di suo pugno e pubblicò il libro, “Se mi mandi in tribuna godo”. Uno dei suoi tanti libri. Si dilettava con la penna ma anche con la chitarra e la poesia. Tutto cominciò sui campi di calcio del suo Friuli, con la maglia dell’Udinese. Però, il mito di Vendrame alla Best si concretizzò al Vicenza, la mitica Lanerossi Vicenza, con cui esordì in Serie A, deliziando i tifosi con numeri di alta scuola e follie. Ebbe l’occasione per il grande salto nel 1974, come detto con l’approdo al Napoli di Vinicio. Ma Vendrame con gli azzurri giocò soltanto 3 partite a causa dei contrasti con il tecnico brasiliano.

Il passaggio al Padova. Con i biancoscudati, Vendrame divenne celebre per i suoi gesti clamorosi. Clamorosi soprattutto per l’epoca. Una volta fermò la partita per salutare l’amico cantautore Piero Ciampi che era presente in tribuna. Oppure quando contro l’Udinese, dopo essere stato insultato per tutta la gara dal pubblico, indicò ai tifosi bianconeri il punto in cui avrebbe segnato direttamente su calcio d’angolo prima di battere il corner. E fece gol sul serio! Chiuse la carriera nella squadra della sua città, il Juniors Casarsa. Da ex calciatore, nell’ottobre del 2019 si era lasciato andare nella sua ultima intervista con un lapidario: “Se devo parlare con degli imbecilli, preferisco morire di solitudine”. Ezio Vendrame, se ne va con un solo rimpianto: aver osato fare un tunnel a Gianni Rivera, il suo idolo calcistico.

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