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Calcio, Lega di A unanime: “Vogliamo giocare ma ci adegueremo se il governo dirà stop”

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L’Assemblea della Lega di Serie A di calcio, detta la linea da seguire in ottemperanza alle decisioni del governo Conte ,ma, con la grande speranza di ripartire a breve con gli allenamenti e vedere se l’emergenza coronavirus consentirà o meno di portare a termine la stagione 2019-2020. In videoconferenza, tutti presenti e tutti concordi: i 20 club hanno espresso massimo sostegno e condivisione totale su quanto dichiarato dal Presidente di Lega Paolo Dal Pino, il quale mercoledi 30 aprile ha espresso al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, massima collaborazione da parte dei club di A sulla necessità di trovare un protocollo medico univoco o, altrimenti, adeguarsi allo stop deciso dal governo. Un concetto ribadito in Assemblea dalle società presenti in collegamento.

Su entrambi i punti esposti da Dal Pino, “piena condivisione” da parte dei 20 club. In sostanza, le società di calcio hanno avuto le risposte che cercavano: sarà il governo a indicare la rotta da seguire in base all’andamento dell’emergenza da Covid-19. Pertanto, se sarà possibile la ripresa in sicurezza si riprenderà la stagione, altrimenti saranno le istituzioni del Paese a dichiarare la chiusura anticipata del campionato e ai club non resterà che adeguarsi.

Andrea Agnelli nel suo intervento ha individuato le possibili date per la ripartenza. Il presidente della Juventus ha detto: “Mi associo ai complimenti e al consenso di tutti per il lavoro del presidente Dal Pino. Ne approfitto per ribadire con forza che la Juventus ha la ferma volontà di concludere la stagione 2019-20. Iniziando gli allenamenti il 18 maggio e le partite a giugno ci saranno modi e tempi per concludere la stagione. Rispettando le indicazioni dell’Uefa e dell’Eca. Voi sapete che non sono molto mediatico e preferisco il silenzio e questo può aver alimentato interpretazioni sbagliate sulla volontà della Juventus. Ma la nostra idea ribadita con forza è portare a termine la stagione”.

La questione diritti tv. Un punto dolente se consideriamo che la stragrande maggioranza dei club vive solo grazie agli introiti derivanti dalle televisioni e ovviamente la situazione attuale mette a rischio i bilanci di molti. Per ora prevale una posizione di attesa: i broadcaster (cioè Sky, Dazn e Img) hanno tempo ancora qualche giorno per saldare l’ultima rata che devono ai club. L’intenzione però rimane quella di non versarla in attesa di capire come evolverà la situazione e se il campionato riprenderà o meno.

Il fosco scenario economico. Solo quando sarà ufficiale l’eventuale non pagamento i club potranno muoversi in una direzione o nell’altra, ovvero: minacciare una causa legale o cercare la via del dialogo come vorrebbe fare la Lega calcio. Oggi però gli accordi sottoscritti sostengono la posizione delle società: la causa di forza maggiore, infatti, non è contemplata nei contratti tv e la volontà dei club è quella di tornare in campo. Per cui i broadcaster devono passare al saldo in pochi giorni. Ovviamente, una cosa è certa: se il campionato non dovesse ripartire, sarà necessaria una rinegoziazione degli accordi. Tutti sono consapevoli che la crisi economica avrà gravi ripercussioni anche sul mondo del calcio.

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