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Cuba, centinaia di arresti durante le manifestazioni contro la dittatura. Cortei e sfilate in 25 città

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Cuba sembra essere tornata agli anni 90. In piazza scontri, proteste, bastoni, pietre e, inevitabilmente, arresti. Centinaia, ed almeno un agente ferito. Non è una situazione circoscritta ad una sola città, secondo il Miami Herald sono almeno 25 quelle interessate. E tutte le proteste convergono su un unico obiettivo: il presidente Miguel Diaz Canel. Le accuse dei manifestanti, la dittatura comunista ed una situazione economica che continua a peggiorare, anche a causa delle sanzioni americane.

“Abbasso la dittatura” ed “Abbasso Diaz Canel”. Sono questi gli slogan che si sentono nelle strade, con la folla che chiede anche medicine, vaccini anti Covid e misure che possano permettere alla gente di sfamarsi. All’arrivo della polizia, i manifestanti hanno cominciato a rovesciare auto ed hanno dato il via alle sassaiole. Arrestati centinaia di manifestanti che sono stati caricati sulle camionette e sono stati portati via. La protesta ha ovviamente toccato anche la capitale L’Avana, dove le jeep delle forze dell’ordine sarebbero armate con le mitragliatrici.

E come 30 anni fa, le reazioni delle contendenti della Guerra Fredda non si fanno attendere. Gli Stati Uniti parlando di proteste pacifiche di una popolazione vessata dalla dittatura, ma a questa dichiarazione risponde il direttore generale di Cuba per gli affari statunitensi, Carlos F. de Cossio, che su Twitter scrive: “Il dipartimento di Stato Usa e i suoi funzionari, coinvolti fino al collo nel promuovere instabilità sociale e politica a Cuba, dovrebbero evitare di esprimere preoccupazione ipocrita per una situazione su cui scommettono”. Il Cremlino, dal canto suo, giudica inaccetabile ogni interferenza esterna su Cuba.

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