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Emanuela Orlandi, il Vaticano riapre il caso

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Il caso di Emanuela Orlandi potrebbe finalmente arrivare ad una conclusione: a quasi 40 anni dalla sua scomparsa il promotore della Giustizia Vaticana Alessandro Diddi avvierà nuove indagini. L’iniziativa è legata a una serie di istanze presentate in passato da Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.

L’obiettivo degli inquirenti è quello di scavare in profondità sulla misteriosa scomparsa di Emanuela che avvenne a Roma nel giugno 1983, quando aveva soli 15 anni. Verranno dunque riaperti alcuni documenti e testimonianze. Come riporta l’Adnkronos, si ripartirà dai dati acquisiti durante il processo e si seguiranno nuove piste e vecchie indicazioni all’epoca non troppo approfondite.

L’iniziativa della magistratura vaticana risponde a quella “ricerca della verità e della trasparenza” voluta fortemente da Papa Francesco. Le nuove indagini potrebbero rivelare dettagli importanti anche sulla vicenda della coetanea Mirella Gregori, scomparsa nello stesso anno.

Il legale della famiglia: “Noi ne siamo all’oscuro, lo apprendiamo dagli organi di stampa ma certo è da un anno che attendevamo di essere ascoltati“, ha affermato la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò. “Avevo scritto al Papa il quale, rispondendomi, mi aveva indicato di avere un confronto con il procuratore generale. Lo abbiamo subito chiesto”, aveva affermato a luglio 2022 l’avvocato, riferendo che per questo si era attivata con il promotore di Giustizia a gennaio, quindi esattamente un anno fa. La lettera inviata dagli Orlandi al Pontefice risalirebbe invece a fine 2019, secondo la documentazione raccolta nel sito dedicato alla vicenda di Emanuela Orlandi.

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