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Giorno del ricordo dei martiri delle foibe, Meloni: “Chiediamo scusa per il silenzio”

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Nel Giorno del ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo istriano, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato alla cerimonia solenne al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, per commemorare i fatti del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra. Ha detto Meloni: “Siamo qui a chiedere ancora perdono a nome delle istituzioni di questa Repubblica per il colpevole silenzio che per decenni ha avvolto le vicende del nostro confine orientale e per rendere omaggio a tutti gli istriani i giuliano-dalmati per rimanere italiani decisero di lasciare tutto, case, beni, terreni per restare con l’unica cosa che i comunisti titini non potevano togliere loro e cioè l’identità”. Deposta una corona di alloro.

Meloni, nel suo discorso, ha aggiunto: “Uno dei padri della nostra nazione, Giuseppe Mazzini diceva che la patria è la famiglia del cuore allora voi che quella patria avete difeso e costruito siete la nostra famiglia. Siete madri e padri, sorelle e fratelli, nonni, zii, cugini e i vostri ricordi sono i nostri ricordi. Le vostre lacrime sono le nostre lacrime, le vostre storie sono le nostre storie”. Dopo aver visitato il centro di documentazione del Monumento nazionale di Basovizza, sull’album delle presenze Meloni ha scritto: “Alle vittime delle foibe e agli esuli tutti, italiani due volte, per nascita e per scelta. Grazie. L’Italia onora il vostro sacrificio. Su questa Patria giura e farai giurare che sarete sempre, ovunque e prima di tutto italiani”.

Sui social ha ricordato le vittime anche il presidente della Camera Lorenzo Fontana: “È fondamentale preservare e tramandare la verità storica delle atrocità commesse dalle milizie di Tito. Onoriamo la memoria delle vittime delle foibe e ricordiamo la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata. Una preghiera per chi ha sofferto”. Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa è intervenuto: “L’eccidio delle foibe e l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati hanno rappresentato per oltre cinquant’anni una pagina di storia strappata alla memoria della nazione: una verità volutamente sottaciuta, negata e che ha ulteriormente umiliato quelle popolazioni”. E poi ancora: “Il sacrificio dei martiri, barbaramente trucidati dai comunisti titini per la sola colpa di essere italiani, sia da monito per tutti noi e per le generazioni future”.

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