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Il Governo sigla il patto anti-inflazione, Meloni: “è un esperimento, ma è un messaggio potentissimo”

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Il Governo contro il caro spesa. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Lollobrigida, hanno annunciato oggi la sigla del patto anti- inflazione: un esperimento che durerà tre mesi a partire dal 1° ottobre, per calmierare i prezzi dei beni di prima necessità.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione di oltre 30 associazioni della distribuzione, del commercio e dell’industria del largo consumo, ampiamente citate e ringraziate dalla premier durante il suo intervento per annunciare il via del patto.

Meloni: “È un messaggio potentissimo”. Al di là dell’aspetto economico, “questo patto – ha sottolineato la premier – è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”.

Il patto funzionerà dal 1° ottobre al 31 dicembre. “Sono tre mesi di sperimentazione per calmierare i prezzi dei prodotti di largo consumo – ha proseguito Meloni – È un esperimento e io sono molto ottimista sui risultati. Spero che lo siate anche voi – ha aggiunto rivolgendosi ai manager delle imprese in platea – perché se funzionerà bene lavoreremo tutti quanti per prolungare questa iniziativa”.

Adolfo Urso: “Si inizia domenica”. “Il trimestre anti inflazione inizierà domenica, il primo ottobre, con il carrello tricolore, il carrello della spesa che è quello che più colpisce le famiglie italiani”, con i prodotti alimentari ma anche i prodotti di largo consumo, dell’igiene e per l’infanzia, ha spiegato Urso. “È importante che inizi domenica e che comprenda l’intero periodo natalizio”, per Urso, anche “per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti”.

Lollobrigida: “Un mezzo per tenere unita la Nazione”. Quello che possiamo fare è agire. Noi abbiamo la possibilità di fare ancora tanto sull’export, di investire sulle imprese, su chi genera ricchezza per poi redistribuirla. Questa iniziativa otterrà dei risultati se le filiere riusciranno a sostenere l’organizzazione del sistema che ne consegue. Perché all’interno delle filiere non tutti hanno la stessa forza contrattuale ed è lì che si misurerà la serenità di azione di ogni parte della filiera, che non scarichi sugli anelli deboli della stessa le eventuali necessità di dare al cittadino dei prodotti a costi più bassi. Una ripartizione equa del valore aggiunto e anche della volontà di generare un sostegno ai cittadini che serve all’imprenditore stesso” per mantenere ‘attiva’ una fetta di mercato.

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