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In pensione con tre anni e sette mesi di anticipo a 63 anni

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Dopo un incontro tecnico con il governo i sindacati hanno riferito che dal 2017 l’Ape (anticipo pensionistico) potrà essere chiesto a partire dai 63 anni di età, a 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia. “Sessantré anni è la mediazione a cui siamo arrivati oggi, ma che era in viaggio da un po’ di tempo“, ha riferito il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli. Il periodo di sperimentazione dovrebbe essere di due anni. La flessibilità sarà molto conveniente per le categorie disagiate ma potrebbe costare fino al 25% della pensione per coloro che volontariamente decidono di lasciare il lavoro.

Con questo nuovo sistema quindi potranno uscire dal lavoro l’anno prossimo coloro che sono nati fino al 1954, una volta compiuti 63 anni. Per chi ha un lavoro, l’anticipo sarà pagato con rate di ammortamento sulla pensione mentre, mentre per coloro che sono disoccupati e non hanno ammortizzatori sociali, l’anticipo sarà gratuito (purché l’importo della pensione non sia superiore ai 1.200 euro netti).

Resta ancora aperta la questione della quattordicesima, anche se su questo fronte “c’è una sensazione positiva”, ha riferito il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. “Il 21 settembre ci sarà l’incontro conclusivo sulle pensioni e speriamo ci sia una intesa complessiva”, ha aggiunto.

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