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Israele mette in salvo 800 “Caschi Bianchi” siriani

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Israele, con una complessa operazione logistica, ha messo in salvo 800 “Caschi Bianchi”, i volontari della cosiddetta Difesa civile siriana. L’operazione è stata condotta al posto di frontiera fra Quneitra e le Alture del Golan. I volontari e i loro familiari sono stati aiutati ad uscire dal territorio siriano, dove la loro incolumità era in pericolo, e a raggiungere la Giordania da dove proseguiranno verso alcuni Paesi che daranno loro asilo. L’esercito israeliano ha confermato l’operazione di salvataggio. “Su richiesta degli Stati Uniti e di Paesi europei – ha precisato in un comunicato – le forze armate hanno portato a termine uno sforzo umanitario per mettere in salvo i membri della Difesa civile siriana”. 

“Quei civili – ha aggiunto – sono stati evacuati da zone di combattimento nella Siria meridionale perché si trovavano esposti ad una minaccia immediata di morte”. Si è trattato, ha precisato il portavoce, di un gesto umanitario “di carattere eccezionale”: Israele cioè non consentirà l’ingresso nel suo territorio di altri profughi o sfollati siriani. “Israele continua a mantenere una politica di non intervento per quanto concerne il conflitto in Siria”, ha precisato ancora il portavoce.

Secondo indiscrezioni di media americani e tedeschi, i “Caschi Bianchi” saranno trasferiti in Germania, Olanda, Gran Bretagna e Canada, dove otterranno lo status di rifugiati. I “Caschi Bianchi” sono il volto più mediatico, ma a volte controverso, dell’opposizione al regime di Bashar al-Assad. In questi anni hanno operato nelle aree controllate dai ribelli e soccorso migliaia di persone vittime dei raid.

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