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Istat, rallenta l’economia italiana: Pil a – 0,3% nel secondo trimestre

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L’economia italiana mette il freno a mano. Ad ingranare la retromarcia tra aprile e giugno sono l’industria e il settore agricolo. Tengono invece i servizi. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat il Pil nel secondo trimestre è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, dal +0,6% del primo trimestre, ed è aumentato dello 0,6% in termini tendenziali. “Alla discontinuità dell’andamento congiunturale nel secondo trimestre – commenta l’Istituto di statistica – fa fronte l’evoluzione positiva del Pil in termini tendenziali in misura dello 0,6%, che rappresenta la decima crescita trimestrale consecutiva”.

Leggermente positive le indicazioni  che arrivano dai prezzi con l’inflazione che a luglio rallenta al 6% dal 6,4% di giugno, con un incremento congiunturale dello 0,1%.  Lieve rallentamento anche del cosiddetto carrello della spesa, il paniere di beni alimentari e per la cura della casa e della persona, che scende da +10,5% a +10,4%.

Dati che confermano i timori espressi qualche giorno fa da Confindustria e che “smentiscono” le rassicuranti parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che a Fox News, solo ieri, aveva detto: “Stiamo crescendo di più delle altre economie. Le cose stanno andando bene”.

Stando a quanto rileva Eurostat nella sua prima stima flash, il dato italiano è invece  in controtendenza rispetto all’area euro che registra un incremento del Pil dello 0,3%. Nel primo trimestre del 2023 l’Eurozona aveva fatto registrare una crescita zero, mentre il Pil era aumentato dello 0,2% nell’Ue. Su base annua, rispetto al secondo trimestre del 2022, il Pil fa registrare un aumento rispettivamente dello 0,6 e dello 0,5% nelle due aree, restando in territorio positivo dopo il +1,1% registrato nel primo trimestre. Il dato italiano è peggiore di quelli di Germania (crescita zero), Francia (+ 0,5%) e Spagna (+ 0,4%). Tra i paesi euro peggio dell’Italia ha fatto solo lì Austria (-0,4%).

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