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Lutto nel Pd. Il senatore Bruno Astorre è morto in uno degli uffici del Senato a Roma

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Lutto nel Pd. Il senatore Bruno Astorre è morto mentre si trovava in uno degli uffici del Senato a Palazzo Cenci a Roma. Secondo fonti di polizia, riportate da ‘il Messaggero’, il senatore si sarebbe lanciato dalla finestra del suo ufficio, al quarto piano. La Procura capitolina ha aperto un fascicolo di indagine, come atto dovuto. Il procedimento, come avviene in questi casi, è rubricato come istigazione al suicidio. Una volta esaminate le risultanze dell’atto istruttorio, la stessa Procura valuterà se procedere con l’autopsia. L’esame autoptico viene comunque preceduto da una prima verifica sul posto del medico legale.

Sconcerto tra colleghi di partito e non solo. “Siamo sconvolti e profondamente addolorati dalla tragica notizia della morte del Senatore Bruno Astorre. Tutta la comunità democratica si stringe attorno alla moglie e alla sua famiglia, agli amici e a tutti i suoi colleghi”, ha dichiarato la segretaria del PD, Elly Schlein.

Via Twitter la vicinanza del premier Meloni. “Sono profondamente turbata dalla notizia della scomparsa di Bruno Astorre, senatore e segretario del PD nel Lazio. Un avversario appassionato e leale, una persona perbene. A nome mio e del Governo, mi stringo al dolore della moglie, della famiglia e della sua comunità politica”, ha scritto la presidente del Consiglio.

Chi era Bruno Astorre. Nato a Roma l’11 marzo 1963, avrebbe compiuto a breve 60 anni, ovvero l’11 marzo. Senatore dal 2013 era segretario regionale del Pd nel Lazio dal dicembre del 2018. Di se stesso amava dire: “Provengo da una scuola che interpreta la politica come strumento, non come fine”.

Il suo esordio in politica. La sua prima esperienza da giovanissimo nella Dc, sotto la di Severino Lavagnini. La sua prima carica elettiva è stata quella di consigliere comunale del Partito popolare a Colonna, piccolo Comune dei Castelli Romani, quindi al Consiglio provinciale di Roma e al Consiglio regionale per La Margherita nel 2003. Nel 2005 fu rieletto nelle liste dell’Ulivo e divenne assessore ai Lavori Pubblici e alla Casa con la giunta Marrazzo, per poi spostarsi nel 2009 alla presidenza dell’assemblea laziale. Alle regionali del 2010 eletto col Pd, divenne vicepresidente del Consiglio regionale come rappresentate della minoranza. Con la caduta della Giunta guidata da Renata Polverini e la fine della consiliatura, nel 2012 Astorre si candidò alle primarie del Pd per la scelta dei candidati alle politiche del 2013 che gli aprirono le porte di Palazzo Madama, oltre che quelle della Direzione nazionale del partito. Rieletto senatore nel 2018 e nel 2022, si era sposato nel 2021 con Francesca Sbardella, sua compagna di partito e sindaca di Frascati, dove vivevano.

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