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Morte Navalny, Calenda attacca Salvini e chiama in piazza. G7: “Indignati per Navalny, basta repressione in Russia”

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La morte del dissidente russo Alexey Navalny accende la polemica politica in Italia. Carlo Calenda va all’attacco della Lega: “Matteo Salvini non ha ritenuto di dire una parola sull’assassinio di Navalny. Il legame con Putin e il suo partito rimane forte”, ha accusato sui social il leader di Azione. Poi ha lanciato l’idea di una manifestazione per ricordare l’oppositore russo: “In tutta Europa grandi piazze spontanee si sono radunate” per farlo, ha scritto su X. Pronta la risposta della segretaria del Pd Elly Schlein: “Noi ci siamo. Per contrastare un regime che uccide il dissenso e la libertà, per solidarietà a chi oggi in Russia viene arrestato perché dissente da Putin e protesta per la morte di Navalny”.

I ministri degli Esteri del G7 esprimono intanto hanno “la loro indignazione per la morte in detenzione di Alexei Navalny, ingiustamente condannato per attività politiche legittime e per la sua lotta contro la corruzione”. Lo si legge nella dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine della riunione G7 Esteri a Monaco. Gli stessi “hanno chiesto alle autorità russe di chiarire pienamente le circostanze della sua morte” e “hanno invitato la Russia a porre fine all’inaccettabile persecuzione del dissenso politico”.

Sono più di 200 le persone fermate in Russia nell’ambito delle manifestazioni spontanee in onore di Navalny, represse dal regime di Putin. Il tutto nelle ore in cui non si ha notizia di che fine abbia fatto il cadavere dell’uomo: secondo le ultime ricostruzioni il corpo doveva trovarsi nell’obitorio della città di Salekhard, ma la madre e l’avvocato dell’oppositore, arrivati sul posto, hanno fatto sapere che dalla struttura hanno comunicato che la salma non è lì. Mistero anche sull’ora del decesso: un detenuto nello stesso carcere di Navalny ha raccontato che l’uomo potrebbe essere molto tempo prima rispetto all’ora comunicata dalle autorità.

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