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Omicidio Katty Skerl, il poliziotto che indagò per primo: “Forse sulla mia agenda c’è il nome dell’assassino”

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La Procura di Roma dopo aver riaperto l’inchiesta, continua a indagare sull’omicidio di Katty Skerl: la 17enne scomparsa a Roma il 21 gennaio 1984, e ritrovata morta il giorno dopo in una vigna di Grottaferrata, nel territorio dei Castelli Romani. Nel 2022, su indicazione di Marco Fassoni Accetti, è stato scoperto che la salma della ragazza era stata trafugata dalla tomba presso il cimitero del Verano. Un cold case spesso collegato ad altri misteri della Capitale come le scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Il giallo del delitto Skerl è stata approfondito a “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia TV con due persone che, per motivi diversi, hanno avuto a che fare con la storia: l’ex poliziotto Maurizio Ortolan, tra i primi a indagare sul caso, e Francesco Morini, l’ultimo fidanzatino della vittima. Maurizio Ortolan all’epoca indagò sul delitto della 17enne in qualità di vice-dirigente del commissariato San Basilio nonché comandante della squadra di Polizia Giudiziaria: era in commissariato la mattina in cui la mamma di Katty Skerl si presentò per denunciare la scomparsa della figlia.

Intervistato a Cusano Italia TV Ortolan ha rivelato: “La mamma di Katty Skerl si presentò in commissariato per fare la denuncia di scomparsa intorno alle 9 di domenica 22 gennaio. Era ovviamente molto agitata perché non aveva più notizie della figlia dalla sera prima. E proprio in virtù di questa sua agitazione, rispetto al protocollo di prassi in certi casi, ci attivammo subito senza aspettare altro tempo. Feci anche qualcosa di più: chiamai il capoturno della sala operativa per diramare a tutte le volanti questa nota di ricerca dettagliata di Catherine Skerl; una cosa che all’epoca non si faceva nell’immediatezza della scomparsa. Poi verso l’ora di pranzo mi telefonarono per comunicarmi che il corpo senza vita della ragazza era stato ritrovato nei pressi di Grottaferrata. Ci facemmo subito l’idea di un fatto di sangue maturato occasionalmente e incidentalmente; non qualcosa di premeditato. Indagammo su tutte le persone presenti alla festa a cui aveva partecipato Katty e su alcuni personaggi che erano presenti ad altre feste a cui aveva preso parte la ragazza nel mese precedente. Su quest’ultimo punto io stesso interrogai il fratello di Katty per chiedere se alcuni ragazzi più grandi fossero stati insistenti negli approcci; soprattutto quelli in possesso di una macchina. Purtroppo non arrivammo a nulla e questo è il più grande rammarico della mia vita da poliziotto e investigatore”.

Poi, Maurizio Ortolan, mostrando in favore di telecamera l’agenda che usava all’epoca ha detto: “Qui ci sono tutti i nomi e i numeri di telefono delle persone che sentimmo dopo l’omicidio. Spesso me la vado a riguardare, la sfoglio pensando che possa esserci il nome dell’assassino di Katty Skerl”. Mentre Francesco Morini, l’ultimo fidanzato di Katty Skerl, sentito in Questura dopo la riapertura dell’inchiesta, a Cusano Italia TV ha dichiarato: “Il suo omicidio mi ha segnato per tutta la vita. Katty era una ragazza eccezionale: piena di senso dell’umorismo e voglia di vivere. Condividevamo la passione per la politica, per l’attivismo politico di sinistra, di estrema sinistra. A quella festa in cui la vidi per l’ultima volta erano presenti circa 30 persone. Katty mi apparve diversa: nervosa, tesa e distaccata nei miei confronti. Poi andò via di fretta. Io le chiesi se voleva essere accompagnata alla fermata dell’autobus visto che pioveva ed era buio; anche un altro mio amico si offrì di accompagnarla. Ma lei si rifiutò categoricamente e andò via da sola”.

La telefonata misteriosa. Più tardi a casa mia arrivò una strana telefonata verso la una di notte; rispose mia madre che mi parve subito molto scossa. Le chiesi cosa fosse successo, chi era al telefono, e lei mi rispose ‘era una ragazza che chiedeva aiuto, poi è caduta la linea’. Non sapendo ancora cosa era accaduto a Katty, pensammo a uno scherzo; non abbiamo mai saputo realmente chi ci fosse dall’altra parte del telefono. Al di là di tutto io credo che l’omicidio di Katty Skerl sia comunque legato a un intrigo all’interno del Vaticano. Per me, il delitto Skerl può essere stato il macabro sigillo di una terribile trilogia iniziata con la scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi. Un macabro gioco di potere fatto di ricatti all’interno della Santa Sede portato avanti da due diverse lobby occulte, due fazioni opposte che si facevano la guerra in quel periodo caratterizzato dalla guerra fredda USA-URSS. Una fazione filo-sovietica e un’altra anti-comunista”.

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