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PEC obbligatoria per tutti: così si accorcerebbero i tempi della giustizia

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In tempi di lockdown la nostra vita è stata pesantemente stravolta non solo per la paura del contagio, ma anche nelle attività quotidiane e più immediate. Molte operazioni si sono inevitabilmente spostate dal piano fisico a quello online, a partire dalla spesa, per finire agli adempimenti burocratici che molto spesso non si sono fermati.

Inoltre, con la messa a disposizione da parte dello Stato di fondi, finanziamenti e bonus una tantum per sostenere famiglie, professionisti ed imprese, l’accesso alla rete è diventato indispensabile e per inoltrare le domande spesso è richiesto un indirizzo certificato PEC.

Di cosa stiamo parlando?

Lo abbiamo chiesto allo studio legale Musella-Sperandeo, che già da tempo porta avanti una proposta legata proprio alla diffusione della PEC in ambito giuridico-legale.

La Posta Elettronica Certificata è già obbligatoria per tutte le aziende individuali, società e professionisti iscritti agli albi che devono quindi associare presso il registro delle imprese ovvero presso l’albo di appartenenza un indirizzo PEC valido e attivo.

La PEC presenta diversi vantaggi. Essa ha esattamente lo stesso valore legale di una raccomandata A/R e le ricevute possono essere utilizzate come prova dell’invio, della ricezione e del contenuto del messaggio inviato, anche in caso di contenzioso. Inoltre, le principali informazioni riguardanti la trasmissione e la consegna del messaggio vengono conservate dal gestore per 30 mesi.

Il servizio PEC si usa come la posta elettronica tradizionale e può quindi essere gestita sia tramite un programma client, che attraverso la Webmail. Quest’ultima è anche accessibile da smartphone e tablet attraverso l’App dedicata, quindi ovunque e in qualsiasi momento.

Rispetto a strumenti quali posta raccomandata o fax, il servizio di posta elettronica certificata permette un risparmio notevole di tempo ed ha dei costi inferiori, considerato che il prezzo di una casella PEC è annuale e fisso e dunque non cambia in base all’utilizzo.

Tutti questi vantaggi secondo lo studio legale Musella-Sperandeo potrebbero contribuire al dimezzamento dei tempi processuali, grazie a notifiche praticamente in tempo reale, senza dover aspettare i tempi tecnici, ma purtroppo troppo lunghi del servizio postale tradizionale.

Oggi in Italia, trascorrono quasi 1.600 giorni dalle indagini preliminari alla sentenza di Cassazione: è la durata media di un processo penale nei tre gradi di giudizio. Si tratta di quattro anni e quattro mesi circa. Sia le indagini preliminari condotte dalle procure sia i processi in tribunale durano in media circa un anno (rispettivamente, 323 e 375 giorni), mentre in appello i tempi medi sono di 759 giorni e in Cassazione di 132 giorni.

La proposta degli avvocati Fabio Sperandeo e Giuseppe Musella è dunque semplice:                             “La nostra opinione è che la PEC dovrebbe essere obbligatoria per tutti i cittadini ed essere indicata all’interno di un elenco pubblicamente consultabile. In tal modo sarebbe possibile per chiunque effettuare praticamente in tempo reale e senza alcun costo una comunicazione (quindi la famosa raccomandata con la quale qualsiasi cittadino ha dimestichezza) ovvero una notificazione di qualsivoglia atto giudiziario. Attualmente è possibile effettuare comunicazioni e notificazioni soltanto tra soggetti titolari di un indirizzo PEC. Di conseguenza, tutte le volte in cui l’atto deve raggiungere un soggetto che ne è privo non resta che effettuare la consueta spedizione cartolare, con evidente aggravio di tempi e costi”.

“Infatti, i processi attualmente consentono già la notifica tramite PEC che si pone così, quale strumento alternativo alla notifica analogica. Quindi oggi è possibile sia notificare l’atto attraverso l’ufficiale giudiziario, che tramite PEC. L’uso di un indirizzo di posta elettronica certificato per le comunicazioni e notificazioni eliminerebbe i costi e tempi delle notifiche, garantendo la certificazione della consegna e della ricevuta comunicazione”.

Chi trae vantaggio dalla PEC obbligatoria?
 “La PEC obbligatoria per tutti, a nostro parere, andrebbe ad avvantaggiare l’intera collettività, sgravandola di costi e di tempi tecnici. Ne trarrebbe giovamento chi deve fare una qualsiasi raccomandata ma anche le cancellerie e gli avvocati che la utilizzano come strumento lavorativo e che troppo spesso sono chiamati ad eseguire gravosi adempimenti volti ad individuare il luogo in cui far eseguire la notifica cartolare”.

E per chi non possiede un cellulare o non ha un accesso ad internet?
“Sulle forme e modalità di fruizione gestione di una PEC le possibilità sono diverse e vanno certamente studiate e formulate, ma una soluzione potrebbe essere la messa a disposizione gratuita, da parte delle pubbliche amministrazioni competenti, ovvero degli stessi uffici postali, di computer o dispositivi per accedere al servizio PEC. Chiaramente ed in linea con quanto già previsto attualmente dalla legge, sarebbe onere del cittadino quello di controllare la propria casella pec, al pari di quanto avviene con la cassetta-buca della posta ordinaria.”

 

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