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Putin parla alla Russia: “Ho evitato un bagno di sangue”. E grazia la Wagner

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A due giorni dall’ultimo discorso – in ordine di tempo – trasmesso dalla Tv, il presidente russo Vladimir Putin è riapparso in video per parlare ancora alla sua nazione. Lo ha fatto con un discorso durato neanche cinque minuti in cui – manco a dirlo – si è concentrato sul caso degli ammutinati della Wagner. Putin ha provato a rassicurare i suoi dicendo che “il peggio è passato” e che “i tentativi criminali di creare disordine interno sono falliti”.

Putin risolve tutto. Con giacca e cravatta di colore scuro Putin, dunque, è tornato a parlare alla Russia. Oggetto del suo discorso le milizie della Wagner, il capo Yevgeny Prigozhin, le rassicurazioni al suo Paese. Tutto in meno di cinque minuti, quanto è bastato per rimettere al proprio posto alcune questioni, per assumersi il merito di avere evitato “un bagno di sangue”, perché “la rivolta sarebbe stata soffocata” comunque ma lui ha evitato di dare l’ordine di sparare sui rivoltosi prima che la marcia si fermasse a 200 chilometri dalla capitale grazie, ufficialmente, ad un accordo mediato dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko.

La “grazia” per Wagner. Putin ha quindi assicurato che manterrà la parola data, dando la possibilità ai facinorosi di trasferirsi in Bielorussia senza passare per un processo. “I neonazisti – ha detto lo zar – volevano che i soldati russi uccidessero altri russi, che la nostra società si spaccasse, soffocasse nel sangue. Invece tutti i nostri militari, i nostri servizi speciali, sono riusciti a conservare la loro fedeltà al loro Paese, hanno salvato la Russia dalla distruzione”.  Subito dopo Putin si è riunito con i capi delle agenzie di sicurezza e col ministro della Difesa Serghei Shoigu, il nemico numero uno di Prigozhin.

Due giorni dopo il tentativo di ammutinamento la Russia cerca di mostrare che – in fondo – tutto è tornato alla normalità. Le misure di sicurezza a Mosca sono state revocate e lo stesso Shoigu era riapparso in video in mattinata. Alcuni importanti blogger russi sostengono però che le cose non stiano come affermato da Putin. E non sarebbe la prima volta.

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