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Putin: “Pronti a usare armi nucleari per difenderci”

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Il presidente russo Vladirmir Putin ha sottolineato in un’intervista alla tv di Stato russa che dal punto di vista tecnico-militare “le sue forze armate sono pronte alla guerra nucleare, ma solo se sarà messa a repentaglio l’esistenza e la sovranità della Russia stessa”, aggiungendo tuttavia di non aver mai pensato di utilizzare l’arsenale nucleare.

Putin ha ribadito di non avere mai pensato di usare armi nucleari tattiche in Ucraina. L’uso del nucleare, ha ribadito, è previsto solo nel caso in cui venga messa in pericolo “l’esistenza” e “la sovranità e indipendenza” della Russia.

“Gli Stati che dicono di non avere linee rosse verso la Russia devono capire che la Russia non avrà linee rosse verso di loro”, ha aggiunto Putin in riferimento agli Usa, sottolineando che la presenza di contingenti militari della Nato in Ucraina “non cambierà la situazione sul campo di battaglia, come non la cambia la fornitura di armi” a Kiev.

Gli Stati Uniti hanno detto che non manderanno truppe in Ucraina, e la Russia ritiene che così sarà perché il presidente Joe Biden “è un uomo, un rappresentante della scuola politica tradizionale”, spiega Putin. “Ma siamo pronti”, ha aggiunto, avvertendo che se le forze americane saranno schierate in Ucraina Mosca reagirà.

In ogni caso, ha continuato Putin, l’invio di soldati della Nato in Ucraina – un’ipotesi che il presidente francese Emmanuel Macron ha detto di non escludere – non cambierebbe nulla “sul campo di battaglia”. “Se si tratta di contingenti militari ufficiali provenienti da Paesi stranieri, sono sicuro che ciò non cambierà la situazione sul campo di battaglia. Questa è la cosa più importante, così come l’invio di armi non cambia nulla”, ha sottolineato il capo del Cremlino.

Vladimir Putin si dice anche “pronto per i negoziati” sull’Ucraina, ma solo negoziati che si tengano “sulla base delle realtà che si sono sviluppate, come si dice in questi casi, sul terreno, e non su desideri derivanti dall’uso di psicofarmaci”. Il presidente della Federazione russa ha poi affermato che “possibili negoziati non sono una pausa per il riarmo di Kiev, ma una conversazione seria con garanzie di sicurezza per Mosca”.

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