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Rassegna: Maldini, le sue parole tra passato e futuro. Juve-Inter, McKennie pronostica. Roma, Mourinho si racconta

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Rassegna stampa di giovedì 23 novembre, Milan, dopo le parole di Furlani arrivano quelle di Maldini, ospite a teatro di Giacomo Poretti nel suo PoretCast.

SUL MERCATO- “Per dieci giorni abbiamo provato a portare Messi al Milan, ma poi abbiamo capito che era impossibile”. “Adesso ormai è tardi ma un calciatore come Messi è uno spettacolo per tutti, quando leggevo che poteva andare all’Inter ero amareggiato”. “Chi vince lo scudetto tra Milan, Inter e Juve? Complimenti Giacomo, avete già vinto voi…”.

SUL FUTURO- “Futuro? Ogni tanto ci penso, In teoria sono in pensione, prendo la pensione dall’anno scorso… L’allenatore non lo farò mai. Vedevo mio papà che aveva sempre la valigia pronta. Poi magari incontri qualche presidente un po’ così… Non me la sentivo. Quando ho smesso sapevo cosa non volevo fare. Quando mi chiedono cosa mi manca rispondo l’ambiente dello spogliatoio e quel misto tra paura ed emozione prima della partita, il contatto e l’adrenalina della gente. Tra calciatore e dirigente c’è una differenza enorme. In una subisci il risultato e nell’altra determini”.

SU MASSARA- “Io soffrivo tantissimo e mi agito. Ricky invece soffriva ma in silenzio”.

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TUTTO PRONTO- “La Juventus è pronta a questa sfida, per provare a vincere. È presto per dirlo in questo momento della stagione, ma potrebbe essere l’occasione per mettere di nuovo nel mirino l’opportunità di riportare lo scudetto a Torino. Sarebbe bello. Sto bene, ho avuto qualche problema nelle ultime quattro settimane, da dopo la partita contro il Torino”.

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SU ROMA- “Sento sempre la voglia e la responsabilità professionale, un orgoglio, ma qui c’è qualcosa di più. Questa gente ti fa avere una temperatura diversa nella tua pelle. Io amo questa gente, e per questo motivo non ho nessun tipo di problema a dire che la Roma è molto speciale per me, nella mia carriera”.

RIFLESSIONI- “La Roma è troppo criticata e poco protetta. Ha un profilo anche di comportamento a livello interno che apre un po’ la porta a questo tipo di situazioni, ma la Roma è troppo criticata e lo è anche Mourinho. Un esempio è il nostro percorso verso la finale di Europa League… E’ stato facilissimo! Con un altro allenatore, un altro club con un altro profilo la storia sarebbe del tutto diversa. Per me non è un problema, ma penso lo sia per la Roma come club e per i tifosi, che si meritano di più. Ma è una gioia per gli pseudo tifosi e gli pseudo intellettuali del calcio”.

UN BEL GRUPPO- “Tutti abbiamo i nostri difetti, ma siamo un bel gruppo di lavoro. Poi mi emoziono con i tanti giovani della Roma, è bello vedere il senso di appartenenza di questi ragazzi, con loro resterà sempre un legame”.

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