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Respinta la mozione di sfiducia per Daniela Santanchè: “tranquilla come ieri, penso al lavoro”

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Dopo Matteo Salvini, l’Aula della Camera salva anche Daniela Santanchè. Respinta infatti la mozione di sfiducia, presentata dal M5s e sottoscritta da tutte le opposizioni, tranne che da Italia Viva, con 213 no, 121 sì e 3 astenuti. Il ministro del Turismo non era presente nell’aula di Montecitorio al momento della votazione per impegni legati al suo ruolo e commenta: “Il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana fa e a quello di un mese fa: assolutamente tranquilla a fare il mio lavoro”

Secondo Giuseppe Conte, leader del M5S “Meloni e soci votano per salvare la Santanchè dalla mozione di sfiducia nonostante pesanti contestazioni, fra cui quella per truffa sui fondi Covid che abbiamo stanziato per aiutare imprese e lavoratori in pandemia, mentre Meloni batteva i pugni in Aula e si dimostrano ‘compatti’ solo quando si tratta di difendere parenti, amichetti e sodali; scappano invece quando si tratta di aiutare con una semplice tassa sugli extraprofitti delle banche centinaia di migliaia di famiglie con il mutuo alle stelle che rischiano di perdere casa. Non ci meravigliamo se i cittadini si ritrovano delusi dalla politica, se fanno di tutta l’erba un fascio. La politica non è stata concepita per risolvere i problemi dei politici ma per tutelare i cittadini”. Questo il messaggio sui social.

Il leghista Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia, intervenendo nell’Aula della Camera invece dichiara: “La mozione di sfiducia nei confronti del ministro Santanchè è sgangherata e nega i principi basilari del diritto. Assomiglia in realtà più a una nota della guardia di finanza a conclusione delle indagini che a un vero e proprio atto politico. In uno Stato di diritto, però, i processi si fanno in Tribunale e non nella massima assise legislativa del Paese”.

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