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Sileri: “Le riaperture sono irreversibili”. Contrario Crisanti: “L’Italia è ostaggio di interessi politici di breve termine”

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Dal 26 aprile in Italia si procederà alla graduale ripartenza. Viene ripristinata la zona gialla dopo oltre un mese ma con dei cambiamenti: sarà possibile spostarsi tra le regioni di questo colore e riprenderanno diverse attività, soprattutto quelle all’aperto.

Si potrà infatti pranzare o cenare solo nei luoghi di ristorazione con tavoli all’esterno e dal primo giugno si mangerà nei ristoranti con tavoli al chiuso ma solo a pranzo. In zona arancione sarà invece mantenuta la sola possibilità di asporto, così come in quella rossa.

Dal 26 aprile inoltre teatri, cinema e spettacoli torneranno ad essere consentiti in zona gialla all’aperto. Al chiuso gli spettacoli saranno consentiti con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anticontagio. Nelle linee guida proposte dalle Regioni, si era ipotizzato almeno un metro di distanza -frontale o laterale – tra spettatori al cinema o al teatro se indossano la mascherina e almeno due metri di distanza qualora le disposizioni prevedano di non indossarla.

Dal primo giugno riapriranno al chiuso anche le palestre: è stato chiesto di regolamentare l’accesso agli attrezzi, delimitando le zone per garantire almeno un metro di distanza tra le persone che in quel momento non svolgono attività fisica e almeno due metri durante l’attività fisica e di evitare lo sport da contatto fisico. Dal 15 maggio riapriranno le piscine all’aperto e forse anche gli stabilimenti balneari. Dal primo luglio invece via libera alla riapertura degli stabilimenti termali e dei parchi tematici.

Per quanto riguarda la scuola in zona gialla e arancione le lezioni saranno in presenza, in zona rossa invece fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolgerà almeno al 50% in presenza.

“Nel momento in cui si allenta, è normale che l’epidemia possa ripartire e un rischio riaperture c’è, ma abbiamo un sistema di allerta precoce per intervenire subito”. Lo spiega Gianni Rezza, capo Prevenzione ministero Salute e membro del Cts. E intanto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri dichiara che i numeri non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è presto per togliere il coprifuoco. Sileri si dice però fiducioso e assicura che le riaperture sono irreversibili visto che la campagna vaccinale avanza.

Contrario invece alle riaperture è il professore ordinario di Microbiologia a Padova Andrea Crisanti, che dichiara: “Purtroppo l’Italia è ostaggio di interessi politici di breve termine, che pur di allentare le misure finiranno per rimandare la ripresa economica. Da settimane – aggiunge Crisanti – viaggiamo tra i 15 e i 20 mila casi al giorno: un plateau altissimo, che non consente di progettare riaperture”.

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