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Turchia: ad Ankara sale il bilancio dei morti dopo l’attacco terroristico

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Ore 12:32: Sale a 128 morti il bilancio della strage alla stazione di Ankara: lo ha detto il leader del partito filo-curdo Hdp, Selhattian Demirtas, alla manifestazione nella Capitale. Sull’attentato Papa Francesco all’Angelus è intervenuto esprimendo “grande dolore per i numerosi morti. Dolore perché gli attentatori hanno colpito persone inermi che manifestavano per la pace. Prego per quel caro Paese e chiedo al Signore di confortare i familiari dei defunti”.

Ore 8:53: Un sanguinoso attacco terroristico è avvenuto ieri durante una marcia per la pace nella capitale Ankara e a 20 giorni dalle cruciali elezioni politiche anticipate.

Le due esplosioni sono avvenute nel pieno centro della città e hanno provocato la morte di almeno 97 persone e 400 feriti. Diverso il bilancio ufficiale delle autorità che parla di 86 morti: 62 persone sarebbero decedute sul colpo e 24 poco dopo per le ferite riportate. I feriti sarebbero 186.

Nell’immediato non c’è stata nessuna rivendicazione ma il governo parla di un probabile attacco kamikaze.
Un attacco che aveva trascinato la Turchia nel caos, facendo da miccia per la riapertura del conflitto con il Pkk dopo una tregua in vigore dal 2013.

Ora, si teme che la situazione possa aggravarsi ulteriormente, nonostante a poche ore dalla strage i guerriglieri curdi abbiano annunciato un cessate il fuoco unilaterale per favorire la sicurezza del voto nel sud-est del Paese, da cui il governo turco voleva trasferire i seggi.

“Condanniamo con forza questo attacco che prende di mira l’unità del Paese”, ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan, facendo subito ritorno nella capitale da Istanbul. Annullati i suoi impegni in agenda, come quelli dei principali leader politici, che hanno sospeso la campagna elettorale ancor prima che venissero dichiarati tre giorni di lutto nazionale.

Secondo il premier Ahmet Davutoglu “Nessuno ha rivendicato le esplosioni” e ha indicato come potenziali sospetti Isis e Pkk ma anche le sigle di estrema sinistra Dhkp-c e Mlkp. “E’ l’episodio più doloroso della storia della repubblica”, ha aggiunto il capo del governo, lanciando un appello all’unità ai partiti di opposizione (tranne quello curdo) con cui si incontrerà oggi.

Secondo il governo, “ci sono seri indizi” della presenza sul luogo delle esplosioni di due attentatori suicidi. “Negli ultimi tre giorni a Istanbul e Ankara sono stati arrestati diversi potenziali kamikaze”, ha rivelato Davutoglu, precisando che a Istanbul si trattava proprio di un membro del Dhkp-c.

In Turchia messaggi di cordoglio sono giunti da tutto il mondo.

Iniziano oggi in Turchia i tre giorni di lutto nazionale per le vittime dell’attacco “Siamo in lutto per la pace”, è il titolo a tutta pagina del giornale laico Cumhuriyet.

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