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Venezuela: avvelenato in Colombia un parlamentare del partito di Guaidò

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Tensione altissima in Venezuela. Il parlamentare venezuelano Freddy Superlano, membro del partito di opposizione di Juan Guaidò, è stato avvelenato in un ristorante di Cúcuta, in Colombia, ed è stato ricoverato in ospedale in condizioni gravi ma stabili. E’ andata decisamente peggio a suo cugino, Carlos José Salinas, che era insieme a lui ed è deceduto. I due si trovavano nella città di confine per cercare di fare entrare gli aiuti umanitari in Venezuela. Lo riporta il sito del quotidiano El Nacional. Entrambi avrebbero ingerito ‘il respiro del diavolo’, conoscono come burundanga o scopolamina, un alcaloide allucinogeno ricavato dalla corteccia dell’albero borrachero, diffuso in Colombia, utilizzato come anestetico, ma profondamente tossico in dosi elevate.

Intanto il leader dell’opposizione Guaidò che domani dovrebbe incontrare il vicepresidente Usa Mike Pence, ha affermato che chiederà alla comunità internazionale di mantenere “tutte le opzioni aperte” nella lotta per cacciare il presidente Nicolas Maduro.

L’appello di Guaidò arriva dopo una turbolenta giornata in cui una campagna di aiuti umanitari sostenuta dagli Stati Uniti da inviare in Venezuela ha incontrato una forte resistenza da parte delle forze di sicurezza, che hanno sparato lacrimogeni sui manifestanti lasciando almeno 4 morti e circa 300 feriti.

Il leader oppositore, riconosciuto presidente ad interim da numerosi Paesi occidentali, ha accusato “un piccolo gruppo della polizia nazionale e i colectivos di massacrare il popolo a San Antonio de Tachira”, sul confine con la Colombia, con cariche e lacrimogeni, e a Santa Elena de Uarein, sul confine col Brasile, dove secondo Alfredo Romero, responsabile della ong Foro Penal, almeno 4 persone sono morte e altre 18 sono rimaste ferite.

Ieri sera Juan Guaidò ha twittato: “Gli eventi di oggi mi hanno obbligato a prendere una decisione: proporre in modo formale alla comunità internazionale di mantenere tutte le opzioni disponibili per liberare questo Paese, che lotta e continuerà a lottare”.

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