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Matteo Salvini promette: “Nella prossima manovra il taglio delle tasse”

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Matteo Salvini ci crede: “Nella prossima manovra il taglio delle tasse”, questo promette il ministro in un’intervista al Corriere della Sera. “Noi – aggiunge- metteremo al centro la crescita e la pace fiscale, che ti porta soldi e non li porta via, e ti consente di avviare la flat tax. E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani”.

Nell’intervista Salvini aggiunge: “Cercheremo di cambiare anche alcuni numeri scelti a tavolino a Bruxelles, che molti paesi Ue ignorano bellamente. E poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescindere dai numeri di Bruxelles”. “Conto di avere entro la fine di agosto i risultati dei gruppi di lavoro che abbiamo istituito, compreso ovviamente anche il capitolo sul reddito di cittadinanza. Di sicuro la manovra di autunno sarà diversa rispetto a quella degli ultimi anni, e daremo le prime e significative risposte sulla riduzione delle tasse”, afferma ancora il vicepremier.

Ma il ministro dell’economia Giovanni Tria dal G20 avverte: sarà possibile “applicare il programma di governo entro i limiti di bilancio”. Nel caso in cui l’economia italiana rallentasse, il “livello di rafforzamento del bilancio e la velocità di riduzione del rapporto debito-pil sarà valutato anche dalla volontà di contrastare un possibile rallentamento dell’economia” spiega ancora il ministro dell’Economia. Quindi se sarà necessario contrastare il rallentamento con un’azione di bilancio, spiega ancora Tria – lo si farà sul fronte degli investimenti pubblici e non sulla spesa corrente, quindi non manovre di spending ma solo l’impegno a varare piano investimenti per aumentare, fra l’altro, la competitività dell’economia, e investimenti infrastrutturali.

Il vicepremier Salvini poi ha chiarito proprio sulle presunte tensioni con Tria per le nomine dei vertici di Cdp: “Solo incomprensioni” taglia corto il leader della Lega. Quindi spiega che incontrerà “tutti i candidati ai vertici” Rai. Conferma i dubbi sulla fusione Fs-Anas: “È vero che stiamo cercando di ragionare sulle scelte affrettate del governo Gentiloni, sia su questo dossier come su nomine e rinnovi fatte dopo il voto. Per quanto riguarda Fs e Anas credo che chi fa i treni deve fare i treni e chi si occupa di strade deve fare le strade, però ne parleremo”.

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