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D’Alema attacca il Pd: “in mano a un gruppetto di persone arroganti e autoreferenziali”

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Duro attacco di Massimo D’Alema verso il proprio partito. In un’intervista al Corriere della sera, il fondatore del Partito Democratico si dice deluso della strada che sta intraprendendo il partito guidato da Matteo Renzi e la ritiene molto lontana dalle sue origini: “Il Pd è finito in mano a un gruppetto di persone arroganti e autoreferenziali. Dei fondatori non sanno che farsene. Ai capi del Pd non è passato per l’anticamera del cervello di consultarci una volta, in un momento così difficile”.

Parla anche della bagarre creatasi per le primarie del centrosinistra a Napoli: “I dati sono impressionanti. Nelle aree di voto d’opinione, Bassolino è nettamente avanti. In altre zone è sotto di tremila”. “Bassolino denuncia un mercimonio. Produce video che lo provano. E il presidente del partito, con il vicesegretario, rispondono che il ricorso è respinto perché in ritardo? Ma qui siamo oltre l’arroganza. Siamo alla stupidità

Gli attacchi però sono diretti anche alla situazione del Pd a Roma: “Il quadro è estremamente preoccupante. C’è una crisi della democrazia. Una caduta di partecipazione e tensione politica, di fronte alla quale i partiti, compreso il Pd, non riescono a schierare personalità all’altezza”. Secondo lui, la candidatura di Massimo Bray, “sarebbe quella di maggior prestigio per la Capitale”, mentre su Giachetti dice “si è fotografato su Internet mentre traina un risciò su cui è seduto Renzi. Ma questa non può essere l’immagine del sindaco di Roma, neanche per scherzo”.

Per D’Alema il malessere interno al Pd può creare una nuova forza che non è detto che non si trasformi poi in un partito ma, intervistato su SkyTg24, avverte: “bisogna compiere un lavoro di ricostruzione del centrosinistra, non di creazione di un partitino alla sinistra del PD. È una battaglia politica e culturale che passa sia all’interno che all’esterno del PD”.

Tante le repliche alle sue parole: il presidente Pd Matteo Orfini ha detto che dei temi politici “discuteremo in direzione il 21 marzo” ma in seguito lascia un’ulteriore replica tramite Twitter: “Leggo che D’Alema mi disconosce perché sarei arrogante, il che non torna”.

Anche il senatore Dem Andrea Marcucci commenta le parole del fondatore del Pd tramite social: “È che il mondo e l’Italia vanno avanti anche senza D’Alema. Anzi il centrosinistra governa e persino vince le elezioni“.

Per il deputato e segretario del Pd della Toscana Dario Parrini D’Alema “sta tessendo la sua tela per provare a danneggiare Renzi il più possibile ma è convinto che questa volta non gli riuscirà.

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