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Coronavirus, l’appello di Mattarella all’Ue: “Solidarizzi e non ostacoli”

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Coronavirus, appello del Presidente della Repubblica all’Unione Europea. Sergio Mattarella in una nota scrive: “L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Ue. Si attendono quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione”. Nel frattempo, il Centro europeo per il controllo delle malattie, nell’ultimo rapporto sulla situazione relativa all’emergenza Covid-19 fa sapere: “E’ considerato elevato il rischio che nelle prossime settimane vengano superate le capacità del sistema sanitario nell’Ue e nel Regno Unito”.

Passiamo al consueto punto giornaliero del commissario Angelo Borrelli. Giovedi 12 marzo è stato reso noto il seguente bollettino. Sono 12.839 i casi positivi, 2.249 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati (comprese le vittime e i guariti) ha raggiunto quota 15.113. Il capo della Protezione Civile poi ha precisato che le vittime sono complessivamente 1.016, ovvero 189 in più rispetto a mercoledì. Ammontano invece a 1.258 le persone guarite dopo aver contratto il virus, 213 in più.

La precisazione del ministero dell’Interno. Il Viminale oggi ha precisato che non c’è un divieto assoluto di fare una passeggiata: chi esce di casa per prendere aria, per portare fuori il cane, per andare dal tabaccaio o in edicola non è passibile di sanzione. Anche la protezione civile spiega che non esiste un “divieto di passeggiata”. Rimane comunque il forte invito a restare in casa.

Militari come le forze dell’ordine. Anche i militari dell’esercito potranno fermare i cittadini per controllare se rispettano le disposizioni previste dai decreti per l’emergenza. Lo ribadisce la circolare del Viminale per una corretta applicazione delle norme introdotte con l’ultimo decreto. La stessa circolare sottolinea: “Al personale delle forze armate impiegate, previo provvedimento del prefetto competente, è attribuita la qualifica di agente di pubblica sicurezza”.

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