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Covid-19: lieve aumento dei contagi, ma l’Italia resta a ‘rischio basso’

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Nuovo bollettino della Protezione Civile. Lieve aumento dei contagi in Italia. I positivi nelle ultime 24h sono 1.786, ma è nuovo record di tamponi processati: 108.019. Le vittime sono 23, per un totale di 35.781 vittime dall’inizio dell’epidemia. Aumentano di 2 unità i pazienti ricoverati in terapia intensiva (sono 246 in tutto). Le Regioni con più contagi sono Veneto (248), Lazio (230) e Lombardia (229).

Tuttavia per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), l’Italia è attualmente nel gruppo dei Paesi considerati a “rischio complessivo basso”. Mentre la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides si è detta molto preoccupata per la situazione Covid che in alcuni Stati dell’Ue è anche peggiore del picco di marzo. A preoccupare sono soprattutto Spagna, Malta, Romania, Bulgaria, Croazia, Ungheria e Repubblica Ceca – dove il tasso di mortalità e’ in aumento. A Parigi gli ospedali cancellano il 20% delle operazioni non urgenti.

E dopo il Presidente della Campania Vincernzo De Luca anche il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha stabilito l’obbligo, da domani, venerdì 25, di indossare sempre la mascherina all’aperto senza vincoli di orario, e la chiusura domenicale e nei giorni festivi di due centri commerciali. Sono esclusi dall’ordinanza i bambini al di sotto dei sei anni e le persone che presentino forme di incompatibilità certificata con l’uso continuativo della mascherina.

L’obbligo potrebbe scattare anche nel Lazio se il trend dei casi di Sars-coV-2 continuerà a salire. E’ una delle ipotesi al vaglio della Regione nel caso in cui la situazione del contagio dovesse peggiorare. In presenza di focolai concentrati in una struttura o in una singola zona continueranno a scattare, come accaduto fino ad ora, chiusure mirate di strutture, palazzi o zone con una sorta di mini lockdown.

Intanto la Conferenza delle Regioni si è espressa a favore della riapertura degli stadi di calcio e degli altri impianti sportivi, purché si copra al massimo il 25% della capienza, il posto assegnato sia strettamente personale e ovviamente distanziato da quello più vicino; e soltanto dopo aver misurato all’ingresso la temperatura agli spettatori tutti rigorosamente muniti di mascherina. E’ questa la conclusione cui sono arrivati i governatori regionali, riuniti in mattinata in videoconferenza e impegnati nel pomeriggio nella Conferenza Stato-Regioni dal palazzo della Stamperia, sede del dicastero per gli Affari regionali guidato dal ministro Francesco Boccia.

Sulla riapertura degli stadi “è giusto programmare, ma sarebbe meglio attendere prima di proseguire in tal senso, almeno per le prossime 2-3 settimane”. A dirlo è l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, durante il convegno ‘Poverta’ sanitaria e farmaceutica minorile in Lombardia, prima e dopo l’emergenza COVID-19. Come affrontare l’autunno?’ presso Palazzo Pirelli a Milano.

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