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Ancora tensioni tra USA e Cina dopo la visita di Nancy Pelosi a Taiwan

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La visita a Taiwan della speaker della Camera USA Nancy Pelosi continua a far discutere, ed emergono nuovi scenari che sanno di guerra fredda.

E’ di oggi la notizia che ventisette aerei dell’Esercito popolare Cinese di Liberazione sono entrati nella zona di identificazione della difesa aerea dell’isola, sorvolando un’area molto più ampia del suo spazio aereo e non esclusiva. Lo ha rivelato il Ministero della Difesa di Taiwan, che subito ha trovato l’appoggio dei Ministri degli Esteri del G7 che in una nota hanno scritto: “Non vi è alcuna giustificazione per usare una visita come pretesto per un’attività militare aggressiva nello Stretto di Taiwan. La risposta consistente in una escalation rischia di aumentare le tensioni e di destabilizzare la regione”.

Da parte loro gli Stati Uniti ringraziano il Vecchio Continente. Il segretario di Stato Americano Blinken ha scritto su Twitter: “Mi unisco ai miei colleghi ministri degli Esteri del G7 nel riaffermare il nostro impegno comune a mantenere l’ordine internazionale, la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan e oltre”, mentre la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre dichiara: “Gli Stati Uniti non cercano e non vogliono una crisi con la Cina ma siamo pronti a gestire qualsiasi cosa Pechino decida di fare”. Poi aggiunge: “La visita di Nancy Pelosi a Taiwan? Ha il diritto di scegliere dove andare, la Casa Bianca non decide i suoi viaggi. Non c’è ragione per la Cina di usare la missione come un pretesto per accrescere la tensione”.

Taiwan però non si è fatta trovare impreparata, tanto da inviare una pattuglia aerea per monitorare la situazione e ha anche dispiegato sistemi missilistici antiaerei.

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