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Attentato in Egitto: almeno 235 morti e centinaia di feriti

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Sale di ora in ora il bilancio dell’attacco dell’Isis ad una moschea nel Sinai, vicino al capoluogo settentrionale della penisola, Al-Arish, nell’Egitto settentrionale. L’ultimo bollettino parla di almeno 235 vittime e centinaia di feriti. Attorno all’ora di pranzo un commando di trenta terroristi, a bordo di quattro fuoristrada, ha lanciato esplosivi e poi ha aperto il fuoco nella moschea Al-Rawda di Bir al-Abed, una località a pochi chilometri da Al-Arish, più volte bersaglio degli attentati degli islamisti che si nascondono nella zona montagnosa al confine fra l’Egitto e Israele.

Si tratta della strage più sanguinosa: la polizia locale ha confermato che i terroristi sparavano con armi automatiche, mitragliatrici montate sui fuoristrada sui fedeli che cercavano di scappare e ne hanno falciati così a decine. Alcune immagini diffuse forse dai telefonini mostrano anche l’interno della moschea pieno di corpi. Il bersaglio dei terroristi sembra essere un gruppo di agenti nella mosche per il venerdì di preghiera.

Messaggio del capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella, al presidente egiziano Al Sisi, dopo il tragico attacco a una moschea: “Ho appreso con profondo dolore la notizia del vile attentato che ha colpito la moschea di Bir Al-Abed con un drammatico bilancio di morti e feriti”, scrive il presidente della Repubblica, che ribadisce il sostegno dell’Italia “nella comune lotta contro il terrorismo”. “Orrore per la strage terroristica nella moschea del Sinai. I nostri pensieri vanno alle vittime, la nostra solidarietà alle famiglie colpite e all’Egitto”. Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

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