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“Basta selfie sui luoghi della Shoah”, il progetto dell’artista israeliano Shapira diventa virale

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Campi di sterminio e persone sorridenti: è questo che ha impressionato e indignato l’artista israeliano Shahak Shapira che ha deciso di lanciare un progetto artistico denominato “Yolocaust“.

Per mostrare quanto possano essere irrispettosi i selfie fatti al Memoriale dell’Olocausto a Berlino Shapira ha cercato quelli postati sui vari social dalle persone che hanno visitato Auschwitz e li ha combinati con le immagini terrificanti dai campi di concentramento – senza dimenticare di includere i commenti, hashtag e “mi piace” che sono stati pubblicati con i selfie.

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Il nome della pagina web che Shahak ha creato, Yolocaust, è una crasi dell’hashtag “YOLO” (acronimo “You Only Live Once”, “si vive una volta sola”) – fra i più utilizzati dai giovani sui social network – e la parola Olocausto.

Lo scopo di Shapira, provocare e far riflettere. Infatti ha spiegato:

“Il Memoriale non è lì per gli ebrei o per le vittime del nazismo. È un monito morale per le future generazioni. Queste immagini dimostrano quanto facilmente si possano dimenticare le tragedie del passato”.

L’artista israeliano ha specificato che le foto sono state utilizzate senza il consenso degli utenti, che comunque possono chiederne la rimozione.

“Per ora mi è arrivata soltanto una richiesta. La persona che mi ha contattato non era affatto arrabbiata. Anzi, era dispiaciuta: aveva capito di aver sbagliato”.

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