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Bonus 600 euro: in tilt il sito dell’Inps, bersaglio degli hacker secondo Conte e Tridico

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Partenza a rilento per la richiesta del bonus di 600 euro all’Inps. Il sito è stato letteralmente perso d’assalto nel primo giorno in cui era possibile inviare le domande per il bonus babysitting e per l’indennità Covid 19 da 600 euro per i lavoratori autonomi. Il sito è andato in tilt con utenti che non sono riusciti ad accedere e ancora peggio, alcuni dei richiedenti, si sono visti comparire dati e richieste di altre persone. “Stiamo ricevendo 100 domande al secondo. Cosa mai vista”, ha detto il presidente Tridico che in un primo momento aveva parlato di un disservizio durato solo qualche minuto.

Ma a metà giornata l’Inps adotta la soluzione più drastica: sul sito viene lanciato il messaggio che il servizio non è disponibile e cessa ogni possibilità di operare. Subito dopo il presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, spiega: “Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi, e anche stamattina, violenti attacchi hacker. Questa mattina si sono sommati ai molti accessi, che hanno raggiunto le 300 domande al secondo, e il sito non ha retto. Per questo abbiamo ora sospeso il sito”.

Dopo il congelamento, il portale ripartirà con orari differenziati a seconda degli utenti: “Lo riapriremo dalle 8.00 alle 16.000 solo per patronati e consulenti e a partire dalle 16.00 per i cittadini”.

Dei problemi e delle falle sul sito dell’Inps ha parlato anche il premier Conte. “All’Inps sono giunte 100 domande al secondo, con 300 mila richieste ad oggi, e questo ha creato qualche problema”, ha detto spiegando poi c’è stato anche un hackeraggio del sistema.

Dunque non sono bastate le rassicurazioni del ministero del Lavoro e dell’Inps che, hanno smentito il click day ed escluso la valutazione delle domande in ordine cronologico. Le domande, infatti, potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile. Ma nonostante questo è stata una corsa ‘inutile’ contro il tempo.

Ma la cosa più grava è stata una falla nel sistema che ha consentito la visibilità a tutti, di dati sensibili. Un utente ha infatti denunciato: “Ogni volta che facevo refresh vedevo i dati provati di altri utenti, dal numero di telefono alle richieste per la maternità”. E’ la denuncia di un utente bresciano che in mattinata si è collegato al sito dell’Inps per ottenere il bonus di 600 euro. Il sito è andato in tilt e tutti hanno potuto vedere dati privati diventati pubblici. “Capisco che sia andato in tilt il sistema, ma cosi’ e’ davvero assurdo”, ha aggiunto l’utente bresciano.

Maria Luisa Gnecchi: “Una cosa gravissima”. Secondo l’Inps, il “buco” della privacy nei sistemi è durato cinque minuti. Il disguido – ha detto però la vice presidente Maria Luisa Gnecchi – “è una cosa gravissima che non deve succedere” e “sarà oggetto di verifica”. Gnecchi ha detto comunque che nessuno perderà il sussidio e che se le risorse dovessero esaurirsi saranno rifinanziate. Nessuno, ha detto, “resterà senza bonus. Cerchiamo di collaborare”.

Il Garante per la Privacy Soro: “Mettere in sicurezza i dati”. Sulla vicenda vuole vederci chiaro anche il garante per la privacy, Antonello Soro: “Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è assolutamente urgente che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”.

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