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“Complimenti per la festa” Intervista al regista del film sui Marlene Kunts

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Il 13 maggio 1994 uscì un album che segnò un pre e un post nella musica rock italiana Catartica dei Marlene Kuntz. Vent’anni dopo la band di Cuneo riporta in tour tutti i pezzi di quell’album. La casa di produzione cinematografica Jump Cut di Trento ha seguito passo dopo passo il tour celebrativo Catartica 994/014  spiando la band in sala prove, nei momenti di backstage, negli istanti prima di salire sul palco, durante gli incontri con i fan, nelle lunghe ore in furgone e naturalmente durante le performance live ed ha avviato una campagna di crowdfunding per ultimare la pellicola del film documentario che si intitolerà “Complimenti per la festa”.  ART-News ha incontrato il regista  Sebastiano Luca Insinga.

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Com’è nata l’idea di “Complimenti per la festa”?

Sia io che il mio collega Simone Cargnoni lavoravamo già da  tempo con i Marlene Kunts. Lui come fotografo si è occupato della copertina del disco “Nella tua luce” e del libro fotografico della versione deluxe, poi quando è uscito il primo singolo dell’album  “Solstizio” abbiamo firmato entrambi la regia del loro videoclip. Ci siamo inoltre occupati anche del promo per il tour di “Nella tua luce”  ed nel tempo siamo riusciti a costruire un ottimo rapporto di stima reciproca con i Marlene. Poi come casa di produzione, quando siamo venuti a conoscenza del tour  ci siamo proposti di raccontarlo. Con questo documentario miriamo a raccontare il tour appena trascorso della band ma non solo. “Complimenti per la festa” vuole dare una visione più ampia anche del panorama rock italiano di quegli anni, partendo appunto dalla nascita dei Marlene Kunts, allla preparazione dell’album “Cartatica” e all’importanza che quell’album ebbe proprio sulla scena musicale italiana degli anni 90.

Qual è stata la reazione dei Marlene Kunts quando gli avete proposto il documentario?

Fin da subito Cristiano Godano e tutta la band, si sono mostrati contenti della nostra proposta ed ovviamente c’hanno pensato anche un po’ su. Per loro è sempre stato importante che il tour di “Catartica” non fosse un’ operazione nostalgica ma semplicemente una celebrazione. Il documentario doveva essere in qualche modo una sorta di festa e come spesso accade in questo genere di occasioni ci sono anche dei regali.  Il nostro intento è proprio questo, regalare al pubblico che ha seguito la band in tutti questi anni, un tuffo nel passato e rivivere quello che è stato quel periodo..

Nello specifico “Complimenti per la festa” oltre agli aspetti classici da backstage cosa racconterà?

Questo documentario è una gran bella occasione per raccontare i Marlene attraverso un punto di vista molto interno. I ragazzi infatti, appena hanno accettato la nostra proposta si sono da subito messi a nostra completa disposizione collaborando attivamente e senza mai farci sentire di troppo. Abbiamo avuto accesso a situazioni che non sono molto comuni nei documentari musicali, siamo sempre stati con loro, nei camerini, nelle stanze d’albergo e negli spostamenti in furgone. Con questo film riusciremo a raccontare aspetti più quotidiani della vita di tour e in qualche modo anche molto intimi della vita stessa dei Marlene. “Complimenti per la festa” darà una visione diversa da classico backstage, una visione non da sotto al palco, raccontando dal più vicino possibile i Marlene intesi come band e quello che significa vivere la musica ed essere un musicista.

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Qualche aneddoto legato alle riprese?

Ce ne sono tantissimi, ma i primi che mi vengono in mente sono due. Quando i Marlene erano a Palermo durante un’ esibizione in cui il pubblico era totalmente coinvolto ed estasiato ma d’improvviso  è venuta a mancare l’intera corrente al club. Ma anche una volta a Cosenza, quando la band  si stava esibendo in un teatro ed il pubblico pian piano cominciò ad alzarsi arrivando fino a sotto al palco e per motivi di sicurezza il concerto fu momentaneamente sospeso fino a quando la gente non ritornò a sedere sulle poltroncine.

Qual è stata la cosa più facile e la cosa più difficile durante la riprese del documentario ?

Una volta durante un workshop che ho seguito il relatore russo ci disse che “Se sei una bella persona non puoi fare il documentarista”. Questo è un po’ la parte difficile del nostro ruolo.  Siamo stati un po’ l’ombra della band durante tutto il tour ma nessuno ci ha fatto mai sentire di troppo.  Ovviamente ci sono alcuni momenti, come gli istanti prima di salire sul palco, in cui la band ha bisogno di intimità e il documentarista deve avere la sensibilità di capire quando è l’ora di fare uno stop ed accontentarsi del materiale che si ha, lasciando spazio ai propri personaggi, che nel nostro caso non erano attori, e che in quel momento stanno vivendo la vita reale. Posso dire però che in questo siamo riusciti a creare un rapporto in totale trasparenza. Immaginateci con una videocamera accesa ed un fonico con asta e microfono attaccato, insomma c’è stato un aspetto tecnico ingombrante, ma c’è stato anche tanto rispetto dei ruoli.

Il montaggio è iniziato. Cosa traspare già dalle immagini?

Rivedendo il materiale, quello di cui mi rendo conto e che traspare dalle immagini è che piano piano il rapporto è con i Marlene è cresciuto ed in qualche modo, anche la qualità del materiale è cresciuto. Siamo lentamente riusciti a diventare sempre più invisibili e ad avere accesso anche ai momenti intimi della band. Ci siamo sentiti davvero parte del gruppo, non quello artistico ma di quello tecnico. Mangiavamo con loro, dormivamo nei loro stessi alberghi, facevamo colazione assieme, insomma anche quando non si riprendeva noi eravamo lì.

C’è ancora tempo per contribuire alla realizzazione del documentario?

La campagna di crownfounding proseguirà fino al 16 febbraio. Noi speriamo che i fan dei Marlene, ma non solo, possano aver la curiosità di scoprire cos’è questo film e che ci diano la fiducia per poterlo finire. Siamo tutti molto contenti e soddisfatti di come sta procedendo la campagna e sarebbe un peccato non terminarla,perché il materiale è molto buono e poi speriamo di poter restituire a chi ha già contribuito, e a chi lo farà in questi giorni,  la fiducia che ci hanno dato.

Quando è prevista l’uscita del film?

Il piano di produzione prevede che entro la fine di febbraio,inizio marzo termineremo le riprese, a seguire ci saranno due mesi di montaggio e nel frattempo stiamo digitalizzando materiale di archivi inediti e raccogliendo in giro per l’Italia reperti sconosciuti, la gente ci scrive che ha registrato performance del 94/95, concerti di 20 anni fa. Insomma la stima è che entro giugno il film sarà terminato e questa è anche la promessa che abbiamo fatto a chi ha partecipato alla campagna di crowdfunding e che sicuramente manterremo.

Per maggiori info

 www.complimentiperlafesta.it

 

Carmen De Sio

c.desio@art-news.it

Twitter:CARMENDESIO

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