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Consiglio europeo su crisi energetica, è l’ultimo del premier Draghi

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E’ iniziato oggi il Consiglio europeo sulla crisi energetica e durerà fino a domani. E’ l’ultimo per il premier italiano Mario Draghi.

Sul tavolo c’è la guerra in Ucraina, l’energia, le questioni economiche e le relazioni esterne.  Vengono soprattutto affrontate e valutate le proposte della Commissione per far fronte al caro energia. “Tra le misure c’è il corridoio dinamico temporaneo dei prezzi sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente i prezzi” secondo quanto prevede la bozza delle conclusioni del Consiglio Ue, che ha subìto ulteriori modifiche nella notte e con l’intesa ancora lontana tra i leader sul tetto ai prezzi del gas.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando questa mattina al Bundestag prima del Consiglio Europeo, ha dichiarato: “I prezzi devono scendere, non c’è dubbio. Noi guardiamo con grande attenzione alle proposte della Commissione europea. Un tetto al prezzo del gas, imposto per legge, comporta sempre il rischio che i produttori di gas vadano a vendere altrove e che noi europei non riceviamo più gas, ma di meno. Perciò – ha suggerito Scholz – l’Europa deve accordarsi in stretto contatto con altri partner come Corea e Giappone, in modo da non farci reciproca concorrenza. Parliamo anche con i produttori di gas di prezzi adeguati. Sono certo che paesi come Usa, Canada e Norvegia, che insieme a noi sono solidali al fianco dell’Ucraina, non abbiano interesse a che l’energia in Europa diventi impagabile”.

Intanto Spagna, Portogallo e Francia hanno raggiunto un accordo per l’interconnessione energetica tra la penisola iberica e la stessa Francia, abbandonando il progetto di gasdotto dei Pirenei a favore di un nuovo collegamento Barcellona-Marsiglia, un corridoio verde che in futuro potrà portare idrogeno ma che al momento sarà utilizzato da gas. A renderlo noto è stato il premier spagnolo Pedro Sanchez.

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