Consultazioni, finito il primo giro. Salvini: “In linea con Draghi”, Crimi: “Sì ma serve una maggioranza politica solida”
3 min readSi è chiuso il primo giro di consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il premier incaricato Mario Draghi, a Palazzo Montecitorio, ha portato a termine questo primo round con gli incontri in programma con la Lega e con il M5s. Lunedì e martedì comincerà un nuovo giro di consultazioni, Draghi incontrerà nuovamente tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione di Fratelli d’Italia e di Liberi e uguali che – in via definitiva – hanno comunicato che non voteranno la fiducia all’esecutivo. Il secondo giro riprenderà alle 15 di lunedì con il gruppo misto della Camera e si chiuderà martedì alle 17 con il Movimento 5 stelle.
Mezz’ora di confronto tra Lega e premier incaricato. Il segretario Matteo Salvini ha fatto sapere al termine delle consultazioni che “l’idea dell’Italia” di Draghi “per diversi aspetti coincide” con quella del suo partito, evidenziando che “sarà lui a decidere” se il governo sarà tecnico o politico. “Noi non poniamo condizioni né su persone né sulle idee”, – ha sottolineato. Tra i temi citati da Salvini, dei quali avrebbe discusso con Draghi, “sviluppo, crescita, cantieri, ripartenza, edilizia e opere pubbliche”.
“Credo sia fondamentale per ridare lavoro – ha detto il leader della Lega – ad esempio dalla Tav al ponte sullo Stretto, dal Brennero alla Pedemontana fino a sviluppo dei porti. Su questo penso ci sia una sensibilità comune: su sviluppo cantieri lavoro e imprese, compatibilmente con l’ambiente”. Quanto all’eventuale nascita del nuovo governo, Salvini è stato netto: “Rispettiamo le scelte di Draghi e aspettiamo di conoscere le sue idee, non mi metto a chiedere a priori se intenda fare un governo tecnico o politico o se ci sia tizio o caio. Lascio a lui queste valutazioni per allestire una squadra. Sarà lui a decidere, non abbiamo chiesto posti – ma ha puntualizzato – semplicemente, essendo il primo partito, non accettiamo che altri dicano: “Loro no!” perché significa dire no all’Italia, specie sentirselo dire da chi ha il 2%”.
Molto più lungo il confronto con il M5s, la delegazione è stata dentro a Montecitorio a colloquio con il premier incaricato per oltre un’ora. 75 minuti per la precisione, si è trattato della riunione più lunga in assoluto di questa prima tornata di consultazioni con l’ex governatore della Banca centrale europea. Indice che molti nodi sono da sciogliere e che la mediazione tra le parti non è stata affatto semplice di primo acchito. “Quando e se si formerà un nuovo governo noi ci saremo sempre con lealtà”, ha detto Vito Crimi all’uscita dall’incontro.