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Coronavirus, Italia in crisi: reddito ridotto per il 42%, attività sospesa per il 26%

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Il lockdown ha paralizzato l’Italia e le conseguenze economiche sono disastrose. La conta dei danni si comincia a fare quando ancora il Paese non è uscito dall’emergenza Coronavirus, dunque non è da escludere che il quadro possa peggiorare ulteriormente. Stando ai dati contenuti nel rapporto annuale Confcommercio-Censis su fiducia e consumi, il 42,3% delle famiglie ha visto ridursi l’attività lavorativa e il reddito, il 25,8% dei lavoratori ha dovuto sospendere del tutto l’attività produttiva o economica, il 23,4% è finito in cassa integrazione e quasi 6 famiglie su 10 temono di perdere il loro posto di lavoro.

Il rapporto, intitolato “Il conto salato del Covid-19”, evidenzia che tra i principali effetti sui consumi, il 48% ha dovuto rinunciare definitivamente a qualsiasi forma di vacanza (fine settimana, ponti, Pasqua, vacanze estive) e il 23% all’acquisto di beni durevoli (mobili, elettrodomestici, auto) già in programma. Stessa sorte per le vacanze estive. Più della metà delle famiglie non ha ancora messo in programma di farle e il 30% ha già deciso che resterà a casa. Soltanto il 9,4% ci andrà ma con durata e budget ridotti. Sentimento di pessimismo in crescita rispetto alla ripresa del Paese: il 52,8% vede “nero” per la propria famiglia. E la percentuale sale al 67,5% con riferimento alle prospettive per l’Italia.

“Il rapporto delinea un Paese in forte difficoltà e mai così preoccupato – è il commento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli -. Produzione lenta, rischio disoccupazione, crollo della fiducia e dei consumi. Bisogna reagire in maniera più decisa. Subito più liquidità alle imprese, più investimenti a cominciare dallo sblocca cantieri, meno tasse e meno burocrazia. Solo così si può ricostruire l’economia e la fiducia del Paese”.

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