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È morto Matteo Messina Denaro. L’ex latitante aveva 61 anni

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Matteo Messina Denaro è morto a causa del cancro al colon che lo tormentava da tempo. Si chiude così dunque la storia terrena dell’ex latitante, catturato otto mesi fa. Messina Denaro era ricoverato nel reparto detenuti dell’ospedale San Salvatore de l’Aquila, dov’era stato sottoposto alle cure per la malattia che lo affliggeva.

La situazione, però, è precipitata nelle ultime ore.
 Da giovedì scorso il capomafia era stato prima sottoposto alla terapia del dolore, poi sedato, infine è caduto in un coma irreversibile tanto che i medici avevano sospeso l’alimentazione. Durante la detenzione il boss ha potuto riconoscere la figlia Lorenza Alagna, avuta durante la latitanza. E lei lo ha assistito nelle ultime ore. Dall’arresto il padrino è stato interrogato più volte dai pm di Palermo precisando, fin dal primo incontro, che non avrebbe mai collaborato con la giustizia. Il boss, autorizzato a incontrare i familiari stretti e il suo avvocato, la nipote Lorenza Guttadauro, non ha però mai potuto vedere la sorella, Rosalia Messina Denaro, arrestata nei mesi scorsi per mafia.

Nato il 26 aprile del 1962, Messina Denaro si era reso irreperibile subito dopo la cattura di Totò Riina, avvenuta il 15 gennaio 1993. E trent’anni dopo anche lui viene arrestato, quasi nello stesso giorno. Secondo gli archivi, la sua latitanza “ufficiale” comincia però il 2 giugno 1993. Uno degli ultimi avvistamenti è del 14 settembre dello stesso anno a Castelvetrano. Ad avvistarlo fu un investigatore all’interno di un bar. Qualche ora dopo Messina Denaro partecipò, insieme a Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano, al fallito attentato al commissario Rino Germanà che indagava su Cosa Nostra.

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