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Giorgia Meloni incontra Netanyahu in Israele: atto di Hamas è terrorismo

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Si è chiuso con un nulla di fatto il vertice del Cairo: è infatti saltata la dichiarazione finale per via di uno scontro di vedute tra i Paesi del mondo arabo e l’Occidente. Era presente anche la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che dopo il summit è volata in Israele.

A Tel-Aviv la premier ha incontrato Benyamin Netanyahu. “Noi difendiamo il diritto di Israele a esistere, a difendere la sicurezza dei propri cittadini” ha detto Meloni al termine del colloquio”, aggiungengo: “Comprendiamo assolutamente che quello di Hamas è un atto di terrorismo che deve essere combattuto. Pensiamo e crediamo che voi siate in grado di farlo nel migliori dei modi, perché noi siamo diversi da quei terroristi”.

Il ringraziamento del premier israeliano si è tradotto in una intenzione di collaborazione: “Dobbiamo sconfiggere questa barbarie: è una battaglia tra le forze di civiltà e barbari mostri che hanno ucciso, mutilati, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti. Questo è un test, un test di civiltà. E lo vinceremo”, ha detto Netanyahu a Giorgia Meloni, ringraziandola per essere “venuta in questi tempi bui. Ci aspettiamo che tutti i Paesi che hanno combattuto l’Isis, combattano Hamas”, ha concluso Netanyahu.

Meloni al Cairo aveva ragionato anche sulla de-escalation della violenza in Medio Oriente. Secondo la Presidente del Consiglio “la soluzione è continuare a lavorare sul lungo termine che però può essere solamente la soluzione dei due Stati. C’è un lavoro pregresso che è stato fatto e che va ripreso, e secondo me va costruito anche con una tempistica decisa”. “Chiaramente – ha aggiunto la Premier- ci vuole un grande impegno della comunità internazionale, non facile se prima non si riesce a dare risposte che, secondo me, possono partire da una parte dal tema degli aiuti umanitari per la Striscia, cui l’Italia e l’Ue lavorano, dall’altra parte un lavoro importante va fatto sul fronte degli ostaggi, che sarebbe un altro segnale significativo. È un lavoro molto delicato che credo sia molto importante continuare a fare, soprattutto sul dialogo tra i Paesi occidentali e i Paesi arabi”.

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