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ISOTTA: il suo disco d’esordio è “Romantic Dark”

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Bella, brave e simpatica. E’ una piacevole sorpresa incontrare ISOTTA giovane cantautrice toscana al suo album d’esordio “Romantic Dark”. Parlare con le è come incontrare un’amica di vecchia data e capisci che questo disco è lo specchio delle sue fragilità, delle sue incertezze, ma anche delle sue convinzioni. Un album romantico, ma anche carico di ombre, quelle che a volte oscurano il sole, ma che poi lasciano spazio alla luce. Disponibile in digitale dal 22 aprile, “Romantic Dark” è in rotazione radiofonica con il nuovo singolo ‘Psicofarmaci’, con la partecipazione di Claudia Gerini (voce fuori campo).

 Come nasce “Romantic Dark”?

“Questo disco è la mia anima. Me lo porto dentro praticamente da una vita e finalmente sono riuscita a mettere in musica quello che sento: 13 tracce in cui racconto la mia vita, i legami umani, le difficoltà quotidiane, le fragilità, la violenza, sotto ogni sua forma. Ciò che scrivo mi appare come un flash. Non è il frutto della mente condizionata, ma è la mia parte più sincera e spontanea a parlare, che spesso mi è così oscura e nascosta, ma essenziale per esprimere le emozioni più profonde. Canto parole che mi colpiscono come frustate e mi scuotono lasciandomi senza fiato, apparentemente senza senso, e su questa spinta scrivo le mie canzoni. Scrivere è catartico e attraverso le parole voglio liberarmi da ogni trappola interiore che mi soffoca e trattiene: sono io che appartengo alla mia musica, non viceversa. Lotto per ottenere coraggio ogni giorno, forse solo così potrò riuscire a conoscere davvero chi sono. Ci vuole più coraggio ad avere coraggio e oggi non è (mai) il giorno per arrendersi”.

Progetti per il futuro?

“Innanzitutto tanti live, spero, perché ho veramente voglia di confrontarmi con il pubblico e poi diversi concerti d’apertura tra cui Simona Molinari e Madame“.

Il disco. Dopo l’intro, l’album apre con “IO”, con cui ISOTTA ha vinto il Premio Bianca d’Aponte 2021, un brano che esprime la voglia di realizzare chi si è nel profondo attraverso la forza ribelle di cambiare strada rispetto a quella che si sta percorrendo. “Doralice” racconta la nostalgia degli anni magici della nostra infanzia e la ricerca continua e spesso sterile di una connessione vera e spontanea con le cose e le persone che avevamo in quel periodo così lontano. “Cryptocornuta” è un brano che la cantautrice spiega con una metafora “siamo il cappello magico del mago dove si nascondono le tante possibilità umane e in base alle nostre unicità ne tiriamo fuori alcune invece di altre”. Con “Psicofarmaci”, ISOTTA fa riferimento a tutto ciò che la mente crea (credenze, convinzioni, preconcetti, condizionamenti, abitudini, avversioni, ossessioni) per sopportare il peso della vita e assecondare il nostro bisogno di sicurezza. “Kebab” è un’ode all’irrazionalità delle nostre preferenze, è una dichiarazione d’amore verso le cose semplici e banali che finiscono per rivelarsi il vero motore delle nostre emozioni più profonde. “Un due tre Stella” è un brano in cui si mette in evidenza la paura di lasciarsi andare in questo illusorio Paese dei Balocchi che finisce per toglierci il coraggio di esprimere la nostra unicità. “Pornoromanza” racconta una storia di revenge porn, una delle forme più subdole di violenza che, soprattutto in questo periodo storico, sta condizionando tragicamente la vita di molte donne. Attraverso “Palla avvelenata”, l’autrice cerca di affrontare, senza sfuggire, i mostri dell’infanzia attraverso gli occhi maturi e distaccati dell’Isotta di oggi, per poterli accettare come una semplice esperienza di vita vissuta. “Hawaii” parla della mancanza di sintonizzazione tra l’illusione di ciò che pensiamo ci manchi e ciò che davvero ci manca. “Bambola di pezza” parla di stati d’animo, di rapporti di coppia tossici, morbosi e vigliacchi ma non senza un messaggio di speranza, quella speranza racchiusa nella forza che ogni donna deve trovare per ribellarsi. “Tecniche di sopravvivenza” è filosofia spicciola, un compendio di efficaci espedienti per superare le difficoltà della vita quotidiana. L’album chiude con “Ti amo ma ho da fare”, canzone che traccia lo scorcio del labirinto in cui si avviluppa il groviglio di sentimenti ed emozioni che si celano sotto l’inflazionata ed abusata parola “amore”.

Il disco d’esordio è stato prodotto ed arrangiato da Pio Stefanini, con il quale Isotta ha scritto la maggior parte dei brani e condiviso il linguaggio musicale e sonoro che ha portato alla realizzazione di questo suo primo lavoro discografico.
Ascolta  l’intervista integrale

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