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La comunicazione politica ai tempi del #FRATACCHIONE. De Luca fa tendenza

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Bastano 15 minuti e il web impazzisce. Su Twitter compare l’hastag #FRATACCHIONE: se si cerca su Google appare subito l’immagine di Vicenzo De Luca presidente della Regione Campania e di un attonito Fabio Fazio.

Cosa avrà pensato in quel momento il Fabio nazionale? Credo che il primo pensiero sia stato risalire all’etimologia del vocabolo. Cosa ha detto De Luca? Fratacchione… e che significa?

In molti se lo sono chiesti e su Google è stata una pioggia di ricerche sul significato del termine. Sul vocabolario della lingua italiana “fratacchione” indica un frate alto e grosso, massiccio e tarchiato, ma in senso lato, può invece identificare un frate “buono in apparenza, ma in realtà traffichino”. Forse era il secondo significato a cui faceva sarcasticamente riferimento il presidente.

De Luca se l’era legata al dito, non aspettava che lo spunto per vendicare l’ironica apertura di Fazio che, lo aveva accolto in collegamento nello studio di Rai2, ricordando l’apprezzamento rivolto al presidente campano dalla super top model Naomi Campbell, dopo una delle sue incursioni da ‘sceriffo’.

Come il più consumato degli attori teatrali, De Luca scocca l’affondo finale dopo la sfida a singolar tenzone lanciatagli da Fazio sulla questione degli ‘affetti’ a cui tornare: “Anche io sono favorevole agli affetti stabili e sono convinto che anche lei nonostante la sua immagine da #FRATACCHIONE abbia molti affetti stabili in giro per l’Italia”.

Fazio raccoglie con eleganza e ci scherza su, ma è un attimo e la battuta di De Luca fa il giro del web ed è un carosello di commenti e di battute. Tra i tanti tweet anche quello di Fiorello: “Credo di amare De Luca”.
Carlo Verdone lo ha definito un politico con dei “tempi da grandissimo caratterista di tradizione napoletana” che Luca “in certi momenti superano quelli dei De Filippo”.

Ma qual’è il taglio vincente della comunicazione di De Luca?
Il presidente della giunta regionale campana colpisce sotto la cintura, senza preamboli, con colpi bassi, ma scevri dalla solita volgarità televisiva, quantomeno celata dall’uso di vocaboli ricercati o ereditati dalla lingua partenopea. Colpi sferrati con aplomb e con quel senso di distacco di chi è forte del consenso dei cittadini.

De Luca si pone come deus ex machina, ovvero come l’intervento scenico ‘divino’ che, nell’antico teatro greco classico, di solito costituiva l’elemento risolutore della tragedia. La sua forza è il decisionismo e la rapidità, giusti o sbagliati che siano i suoi provvedimenti ed è fondamentale l’elemento di straniamento e quello destabilizzante contro cui portare avanti l’invettiva.

Da una rapida analisi condotta su Twitter da Axel Donzelli, Responsabile del Dipartimento Digital di UTOPIA, società di relazioni istituzionali e comunicazione, è emerso che solo nella serata di ieri sera sono stati prodotti circa 2200 tweet, 2600 retweet, con un sentiment percentualmente orientato al “divertimento”, a significare che gran parte delle conversazioni hanno avuto toni spesso molto ironici, a partire dall’account di Luciana Littizzetto e dello stesso Che Tempo Che Fa.

Il 49% degli utenti social è risultato infatti divertito, il 26,3% ha dimostrato ammirazione e solo 17,2% disapprovazione.

Segno che la comunicazione alla De Luca ha funzionato ancora una volta.

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