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Libia: liberati gli altri due ostaggi

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Sono stati liberati Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due operai della Bonatti rapiti in Libia la scorsa estate.

Il figlio di Gino Pollicardo ha annunciato la liberazione del padre, assieme al collega Filippo Calcagno: “E’ finita, è finita!”. Anche la moglie di Pollicardo, Ema Orellana, in lacrime ha fatto sapere di averlo “sentito al telefono”. La liberazione dei due ostaggi è stata confermata dal Consiglio militare di Sabrata.

E’ arrivato anche il messaggio scritto in stampatello su un foglietto di quaderno pubblicato da “Sabratha Media Center”: “Io sono Gino Pollicardo e con il mio collega Filippo Calcagno oggi 5 marzo 2016 siamo liberi e stiamo discretamente fisicamente, ma psicologicamente devastati. Abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia”.

La Farnesina, che è impegnata nelle verifiche per appurare circostanze della liberazione dei due ostaggi italiani, conferma che sono liberi e nelle mani della polizia locale. Presto saranno trasferiti ‘zona sicura’ e presi in consegna da agenti italiani che li riporteranno in patria, ma “ciò ancora non è avvenuto”.

Intanto restano non chiare le dinamiche di quanto accaduto a Sabrata, nell’ovest della Libia ai 4 tecnici dipendenti dell’impresa Bonatti, rapiti nel luglio 2015. “Le poche certezze di questa vicenda arrivano, da quanto riferito da Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, presso cui s’è recato Marco Minniti, sottosegretario ai servizi segreti. I corpi dei due italiani uccisi in Libia ci auguriamo che siano presto in Italia. Pensiamo che possa accadere in tempo breve”, ha detto Stucchi.

Due dei quattro dipendenti sono stati uccisi. Si tratta di Fausto Piano e Salvatore Failla. Al momento ricostruire l’esatta dinamica dei fatti attraverso dichiarazioni e testimonianze è un’impresa. Un libico, rientrato a Tunisi da Sabrata, riferisce all’Ansa che i due italiani “sono stati usati come scudi umani”. Conferma poi che sono morti “negli scontri” con le milizie. Fonti della sicurezza libica descrivono invece gli italiani come giustiziati dall’Is prima del blitz che avrebbe dovuto portare alla loro liberazione.

Esprimo il grande dolore mio e dell’intera Camera dei deputati”, ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini. “Molto deve ancora essere chiarito – ha aggiunto – riguardo alle cause che hanno portato a questa tragedia, che nei prossimi giorni sarà anche all’esame del Parlamento. Ma intanto c’è lo strazio di due famiglie che per mesi hanno vissuto nell’angoscia e che oggi hanno perduto la speranza”.

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