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Mixed zone, Inzaghi: “Serviva qualcosa di speciale, determinante il Barcellona”. Spalletti: “Quasi perfetti”

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Mixed zone, Inter agli ottavi di finale di Champions League, il 4-0 al Victoria Plzen ed il 2-0 del Bayern Monaco al Barcellona scrivono un’altra pagina importante della storia nerazzurra che l’anno scorso si fermò proprio agli ottavi contro il Liverpool. A fine gara l’entusiasmo di Inzaghi.

SAPEVAMO CHE- “Sapevamo di essere in un girone durissimo, siamo andati al di là delle aspettative. Grosso applauso a questi giocatori. Per raggiungere il primo traguardo stagionale dovevamo fare qualcosa di speciale. Siamo cresciuti partita dopo partita, il doppio confronto con il Barcellona ci ha dato tanta autostima. Siamo contenti per tutto il mondo Inter”.

SINGOLI- “Hakan è un giocatore che unisce qualità e quantità. L’anno scorso qualche volta lo avevo messo, anche quando fa la mezzala vuole spesso la palla sui piedi. E non dimentico Asllani che ci sta dando una grande mano. Hakan mi ha dato grandissima disponibilità e sta crescendo partita dopo partita”.

SU LUKAKU E BROZOVIC- “Si mette benissimo. Oggi è rientrato Lukaku, è rientrato Gagliardini, a giorni speriamo di reinserire Brozovic. Giocando sempre, devo avere la possibilità di cambiare”.

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QUASI PERFETTI- “Siamo stati quasi perfetti, non era facile mantenere il livello di qualità in questa partita qui. Soprattutto quelli freschi si sono fatti trovare prontissimi, hanno veramente meritato e meritano un applauso per l’attenzione e la cura negli allenamenti che hanno avuto, sfruttando quello che gli è stato messo a disposizione stasera. Abbiamo fatto una buonissima partita”.

SULLA GARA- “Il primo tempo è stato bellissimo, la palla viaggiava benissimo. Davanti erano quasi senza ruolo e continuavano a muoversi facendo alla perfezione la fase di possesso senza dare punti di riferimento. Alcuni di questi giocatori più freschi che hanno giocato stasera prima avevano già giocato molto. Quando i calciatori non giocano molto, spesso perdono lucidità quando entrano, ma questi calciatori no. Si sono allenati da calciatori top, godendo della qualità del compagno, mostrando di poter giocare allo stesso livello. Vogliono lottare e giocarsela mantenendo la disponibilità verso i compagni”.

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