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Mixed zone: Tutta la soddisfazione di Zanetti, Marotta ed Ausilio

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Mixed zone, l’Inter conquista il ventesimo scudetto in casa del Milan, il 2-1 finale è la conclusione perfetta di un campionato dominato dall’inizio alla fine. A fine gara le parole di Zanetti, Marotta ed Ausilio. 

ZANETTI- “Grande emozione, soprattutto per aver finito un percorso iniziato tanto tempo da. È stato fatto un lavoro straordinario da parte del mister e della squadra, voglio fare i complimenti ai ragazzi. Dobbiamo continuare così, l’Inter da 4-5 anni si è dimostrata competitiva in tutte le competizioni e ha vinto questo campionato con merito. La squadra ha grande forza mentale, abbiamo sempre imposto il nostro gioco: il divario con le altre squadre si è visto, anche stasera siamo stati più forti e abbiamo dimostrato grande resilienza nei momenti di difficoltà. Primo scudetto in un derby? Questi ragazzi non si rendono ancora conto di aver scritto una pagina importante nella storia del club, io sono vicepresidente ma anche tifoso. Ero sugli spalti con la mia famiglia, è un momento che non dimenticheremo”.

MAROTTA- “La dedica principale va a Steven Zhang. Ha sofferto a distanza e non è qui con noi a gioire. Le altre dediche sono per i tifosi che ci hanno sempre sostenuto e per Inzaghi, che ha dimostrato di essere bravo e vincente. Simone è l’artefice di questo scudetto e il leader di questo gruppo magnifico. I complimenti poi vanno ai miei collaboratori e a tutte le donne e gli uomini che lavorano per questo club e che hanno supportato questa squadra in tutto. Il traguardo della seconda stella è qualcosa di fantastico. Si possono avere bravi giocatori, ma servono soprattutto uomini veri. Ogni allenatore ha il suo modo di relazionarsi e Simone l’ha fatto in maniera perfetta. Non è un allenatore duro, ma con lui i giocatori si sentono a loro agio. È riuscito a valorizzare al massimo la rosa dal punto di vista calcistico e umano. Lo zoccolo duro di italiani in Serie A è fondamentale per capire cosa vuol dire andare a giocare sui campi di provincia, soffrire e portare a casa il risultato”.

AUSILIO- “È il momento di gioire, poi penseremo a programmare, anche se un paio di giocatori li abbiamo già fatti. Ormai ci siamo abituati a lavorare con certi paletti, che non è neanche così complicato come può sembrare. Il termine che abbiamo imparato a utilizzare è sostenibilità. C’è un bel gruppo di lavoro, i nostri osservatori sono in giro tutto l’anno a cercare opportunità, un esempio è quello di Thuram. C’è tanto lavoro dietro, se uno come lui è qui è grazie al lavoro di queste persone. Ci sono stati anni difficili, io sono entrato all’Inter che ero un ragazzino praticamente. Ho avuto tantissimi insegnamenti in questi anni, ho fatto tanta esperienza con tre proprietà diverse: la famiglia Moratti, poi con Thohir che mi ha dato la responsabilità in un momento complicato e ora con Suning si è creato un gruppo fantastico. C’è grande sinergia e tanta voglia di fare il bene dell’Inter, ognuno col suo ruolo. Non ci sono risultati di questo tipo senza un gruppo di lavoro del genere. L’esultanza al fischio finale? Ho tentato un accenno di corsa e mi sono stirato un polpaccio… Stagione finita per me”.

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