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Pnrr, il governo modifica 10 obiettivi della quarta rata

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Dieci obiettivi su ventisette da modificare per salvare la quarta rata del Pnrr che vale 16 miliardi. Il governo Meloni prova a correre ai ripari e a recuperare i ritardi accumulati, dopo il mancato rispetto della scadenza del 30 giugno, che prevedeva il raggiungimento di tutti i 27 obiettivi. Le modifiche riguardano sei ministeri: Imprese e made in Italy, Infrastrutture e trasporti, Ambiente e sicurezza energetica, Istruzione, Cultura e Politiche di coesione.

Il primo riguarda il progetto di Cinecittà sullo sviluppo dell’industria cinematografica. Le modifiche sono irrilevanti dato che cambia praticamente solo nome passando da Istituto Luce Studios a Cinecittà. Storia diversa per quanto riguarda i satelliti per i quali è stato rimodulata la portata dell’investimento in base agli sviluppi del mercato, per evitare sovrapposizioni con gli investimenti privati dell’Internet of Things. Un terzo focus è invece relativo agli asili nido, dove non si chiede di togliere finanziamenti ma di avere più tempo per emanare altri bandi. Un quarto obiettivo modificato riguarda i treni, in particolare il rinnovo del parco ferroviario del trasporto regionale allo scopo di definire la composizione di treni e carrozze da acquistare.

Un altro macrotema delle modifiche decise a Palazzo Chigi riguarda l’energia. A partire dall’idrogeno, in particolare dalla sperimentazione per la mobilità ferroviaria, alla luce delle gare non andate a buon fine. C’è poi il nodo caldaie: non essendo chiaro il contributo alla transizione ecologica fornito dal Sismabonus, si è scelto di aumentare l’obiettivo dell’Ecobonus. Adesso sarà dunque possibile rendicontare l’installazione di caldaie a condensazione a gas in sostituzione delle caldaie a minore efficienza. Il governo ha previsto poi il lancio di nuove gare per le colonnine per le ricariche dei mezzi elettrici sulle aree extraurbane. Argomento toccato è anche la riduzione diretta del ferro, su cui l’esecutivo chiarisce che “nessun gas naturale deve essere utilizzato per la produzione di idrogeno da utilizzare in tale contesto”.

Altro cambiamento apportato dalla cabina di regia del Pnrr riguarda la revisione delle soglie per gli avvisi dei progetti di interventi contro la povertà educativa nel Mezzogiorno, a sostegno soprattutto del Terzo settore. Cambia infine anche la descrizione del target dell’investimento relativo alla “Creazione di imprese femminili“, con la rimozione del riferimento a specifici strumenti finanziari.

“Le modifiche ci consentono di mantenere fede al percorso stabilito e chiedere la quarta rata nei prossimi giorni”, ha affermato il ministro Raffaele Fitto. Resta però ancora aperto il tema della terza rata. Pd sul piede di guerra. “Giorgia Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata”, ha tuonato la segretaria dem, Elly Schlein.

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