Prato, morta sul lavoro: per la procura è stato manipolato l’orditoio ‘gemello’
1 min readIl 3 maggio Luana D’Orazio, 22 anni, veniva risucchiata dal rullo del macchinario su cui stava lavorando in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato. La giovane perdeva la vita a seguito dello schiacciamento del torace. A distanza di 10 giorni dal tragico avvenimento si apprende da fonti della procura di Prato, dopo un accertamento del suo consulente tecnico su un orditoio presente nella ditta uguale a quello in cui morì la 22enne, che l’impianto “gemello” aveva i sistemi di sicurezza manipolati.
Dopo l’incidente. Gli inquirenti sequestrarono i due orditoi nella ditta – quello in cui Luana fu trascinata e un altro, di fronte – per compararli. Ieri il consulente del pm ha iniziato l’accertamento dall’orditoio gemello trovando, appunto, le ‘sicurezze’ manipolate. Nei prossimi giorni sarà esaminato il macchinario dov’è morta Luana.
Intanto, secondo il contratto al vaglio dei pm è emerso che la 22enne sarebbe stata assunta con “funzioni di catalogazione”. Quindi non avrebbe dovuto usare i macchinari. Come scrive Repubblica, alla luce delle nuove evidenze i legali dei familiari e la Procura vogliono capire se Luana avesse ricevuto la giusta formazione, come in un primo momento era stato detto.