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Rapporto Istat, 22mila ultracentenari al 1 gennaio 2023. Salari tra i più bassi in Europa

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L’Italia si sta trasformando in un paese di vecchi. A certificarlo è l’Istat, che nel suo rapporto parla di 22mila ultracentenari al 1 gennaio del 2023, circa 2mila in più rispetto all’anno precedente. Circa l’80% sono donne.

In generale, secondo l’Istituto di Statistica, nel nostro Paese prosegue il processo di invecchiamento della popolazione: l’età media è salita da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2023 nonostante l’elevato numero di decessi di questi ultimi tre anni soprattutto a causa del Covid. Nel 2022, inoltre, la stima della speranza di vita alla nascita è di 80,5 anni per gli uomini e 84,8 anni per le donne.

Il rapporto tra donne e lavoro continua ad essere difficile. Secondo l’Istat, la crescita dell’occupazione femminile nel nostro Paese è stata quasi costante, salendo dal 39,4 al 42,2%. Nonostante questi progressi, però il divario con la media Ue27 di 46,3% rimane ampio. Inoltre nel 2022 il tasso di occupazione delle 25-49enni è l’80,7% per le donne che vivono da sole, il 74,9% per quelle che vivono in coppia senza figli, e il 58,3% per le madri.

I giovani sono in difficoltà. Gli indicatori del benessere, secondo il rapporto Istat, sono ai livelli più bassi in Europa: nel 2022, quasi un ragazzo su due tra 18 e 34 anni ha almeno un segnale di deprivazione. Inoltre circa 1,7 milioni di giovani, quasi un quinto di chi ha tra 15 e 29 anni, fa parte dei Neet: non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione. La quota di Neet è comunque calata fino a tornare a un livello prossimo al minimo del 2007, ma resta sopra la media europea di oltre 7 punti e più bassa solo di quella della Romania.

Salari tra i più bassi in Europa. I lavoratori italiani guadagnano circa 3.700 euro l’anno in meno della media dei colleghi europei e oltre 8mila euro in meno della media di quelli tedeschi. La retribuzione media annua lorda per dipendente è pari a quasi 27mila euro, inferiore del 12% a quella media europea e del 23% a quella tedesca. Inoltre, tra il 2013 e il 2022, la crescita totale delle retribuzioni lorde annue per dipendente in Italia è stata del 12%, circa la metà della media europea.

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