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Sciopero nazionale generale domani. A rischio tutti i servizi

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Sciopero generale nazionale domani di tutti i lavoratori privati e pubblici aderenti ai Cobas e alle altre organizzazioni del sindacalismo di base e conflittuale (Cub, Sgb, SIcobas,Unicobas, Usb, Usi-Cit, Cobas Sardegna, Adl Varese). A rischio dunque tutti i servizi, dalla sanità alla scuola, dalle fabbriche ai trasporti.

Nel mirino deli sindacati una lunga lista di rivendicazioni: dal rinnovo dei contratti con significativi aumenti dei salari e l’adeguamento automatico al costo della vita all’introduzione del salario minimo di 12 euro/ora; dalla cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia a un calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili. Oltre alla richiesta della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e al no all’autonomia differenziata che disgrega il paese. Servono inoltre investimenti economici rilevanti per la scuola e sanità pubbliche e per i trasporti. E poi un no alla guerra e all’economia di guerra, all’aumento delle spese militari e all’invio di armi in Ucraina.

“Giù le armi, su i salari!” è questo lo slogan dello sciopero. Circoleranno regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia e saranno garantiti anche i collegamenti regionali nelle fasce pendolari. Lo sciopero comincerà alle 21 di oggi fino alle 21 di domani. Sono previste manifestazioni in molte città.

Lo sciopero si accompagnerà ad una serie di manifestazioni regionali o provinciali a Roma, Torino, Milano, Padova, Trieste, Genova, La Spezia, Bologna, Firenze, Pisa, Grosseto, Ancona, Terni, Napoli, Bari, Taranto, Catania, Palermo, Cagliari.

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