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Spagna. Voto indipendentista tra gli scontri. Barcellona: 460 feriti

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È un giorno di voto ma anche di grande violenza quello di oggi in Catalogna. La Polizia spagnola ha caricato intorno ai seggi usando manganelli, lacrimogeni e proiettili di gomma e colpendo anche persone anziane che erano in attesa di votare. Per Barcellona ci sono almeno 460 feriti, alcuni gravi. Feriti, per Madrid, anche 11 agenti.

Gli scontri non hanno risparmiato nemmeno i pompieri. I poliziotti in tenuta antisommossa hanno infatti caricato con i manganelli un gruppo di vigili del fuoco catalani, in divisa e con il casco, che stavano presidiando un seggio. Inoltre un uomo è stato colpito da un infarto dopo una carica della polizia a Lleida, è grave. Nella carica della polizia antisommossa spagnola contro un seggio è stato ferito anche Sergi Albarran, presidente del partito della Sinistra repubblicana Erc a Tarragona. Erc è il primo partito catalano, il cui leader è il vicepresidente Oriol Junqueras. La polizia ha inoltre sequestrato le urne, in alcuni casi già piene e staccato il collegamento internet.

Nel centro di Madrid nel pomeriggio si è invece manifestato contro il referendum: alcune centinaia di persone sono scese in piazza per l’unità della Spagna.

In merito agli scontri ha parlato il premier belga Charles Miche: “La violenza non può mai essere la risposta. Condanniamo tutte le forme di violenza e ribadiamo il nostro appello per il dialogo politico” Parole di condanna anche dal nostro paese, da Piero Fassino, responsabile Esteri del Pd. “Quel che sta accadendo in Catalogna sta scavando un solco di sfiducia e incomunicabilità che può divenire irreparabile. Si interrompa subito la spirale di atti di forza e di decisioni unilaterali e si apra davvero un dialogo tra Madrid e Barcellona”

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