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Vacanze in montagna: tra Natale ed Epifania il turismo bianco vale 1,6 miliardi

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Che feste di Natale sarebbero senza la caratteristica neve che spinge molti italiani a raggiungere in questi giorni le principali località sciistiche? Ed effettivamente sono in grande spolvero i numeri del cosiddetto “turismo bianco” che tra Natale, Capodanno e l’Epifania, vale 1,6 miliardi.

Secondo un’indagine condotta dal Centro studi Cna, ci saranno un milione e 850mila presenze ovvero 120.000 in più dello scorso anno (+7,5%) e un miliardo e 600 milioni d’incassi (+7,7%).

Ma la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, valuta positivamente l’intera stagione, un centinaio scarsi di giorni lavorativi alla fine dei quali gli addetti potrebbero festeggiare seicentotrentamila (+6,2%) presenze oltre quelle registrate nella stagione 2016/2017, per un fatturato stimato in 10,6 miliardi (+6,6%). 

Il campione di operatori turistici delle principali località sciistiche italiane contattato per la ricerca punta su un “tutto esaurito” nelle prossime festività, dice la Cna. A far ben sperare è stato l’andamento del turismo nel ponte dell’Immacolata, che dai primi bilanci mostra un significativo miglioramento sui dati, già in crescita, del 2016.

Ma chi ci guadagna dalla stagione sciistica degli italiani? La parte del leone la fa la ricettività alberghiera (585 milioni), seguita da: servizi diretti alle attività turistiche (580 milioni), ricettività extra-alberghiera (230 milioni) e ristorazione, shopping e intrattenimento (205 milioni). Per gli sci, gli italiani spenderanno 60 milioni. Nella indagine del Centro studi CNA, a salire sul podio più alto per crescita di presenze sarà il Trentino Alto Adige (+19%), seguito dalle damigelle d’onore Lombardia (+17%) e Piemonte (+16%)

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