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Juventus-Milan, la parola ai tecnici: la stoccata di Allegri e la dignità di Gattuso

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Umori chiaramente differenti per Allegri e Gattuso nell’immediato dopo partita di Juventus-Milan, anche se il tecnico bianconero non risparmia qualche stoccata a chi prova a rovinargli la serata. Allegri porta a Torino la quarta Coppa Italia consecutiva, Gattuso riflette invece sugli errori ma soprattutto su ciò che manca a questa squadra per il presente e per il futuro. Dai problemi legati all’attacco si passa ai guai della porta con un centravanti che fa goal al proprio portiere, distrutto da due errori precedenti che determinano il secondo ed il terzo goal. Il fondo. Toccato il fondo. Il peggio però deve ancora venire, ora in campionato Atalanta e Fiorentina si sfregano le mani per sesto e settimo posto che vorrebbe dire Europa League, entrambe pronte al colpo di grazia decisivo, da infliggere nelle prossime due gare. Tornando ad Allegri, dopo i soliti convenevoli ai quali assistiamo praticamente da sempre, arrivava anche la stoccata, sicuramente la serata è giusta per abbattere la maschera e perdere la pazienza: «E’ il primo trofeo stagionale. I ragazzi hanno fatto una gara straordinaria, meritando la vittoria. Gara di spessori tecnici e morali, si dovevano regalare una serata così dopo averne date tante ai tifosi. Devono festeggiare, quando giocano seriamente diventa dura per tutti. Le partite vanno lette con calma. Il primo tempo era bloccato, pochi spazi. Poi si sono aperti. Anche questa stagione diventa straordinaria. I capelli imbiancati? E’ sempre Cuadrado, anche l’anno scorso per lo scudetto… E’ giusto festeggiare una serata così. Non sento di essere vicino alla fine, perché mi diverto ad allenare. Ora bisogna cercare di vincere il campionato, poi l’anno prossimo ci sarà di nuovo da combattere. Non abbiamo certo raggiunto il massimo, perché abbiamo perso due finali di Champions. Nel calcio ci sono tante cose imponderabili. Ricevo tante critiche, ma io ho tanta pazienza da vendere e vi aspetto tutti al varco».

 

Gattuso ci mette la faccia e trova il coraggio di parlare anche quando si avrebbe solo voglia di sparire: «È una sconfitta che brucia. Il calcio è così. Il risultato non rispecchia la nostra prestazione, ma quando si sbaglia gli errori si pagano. È una sconfitta che bisogna accettare, ora dobbiamo guardare avanti. Abbiamo commesso qualche peccato di gioventù. Per 65 minuti abbiamo fatto bene nel primo tempo la Juve non ci ha mai impensierito e abbiamo avuto due palle gol. Non dobbiamo però guardare il 4-0 ma come abbiamo perso: non è tutto da buttar via. Anche io sono un allenatore giovane, ci assumiamo tutti le responsabilità. Forse c’era troppa pressione. La cosa che fa più male, al di là della coppa, è portare 40mila tifosi e dare loro una delusione così. Ora abbiamo 180 minuti contro squadre che mentalmente stanno meglio di noi. Dobbiamo essere bravi ad arrivare in Europa League. Donnarumma? Da parte mia c’è sempre grande protezione, poi è chiaro ci sono stati degli errori. Ma la sconfitta è colpa di tutti, per chi gioca a calcio o chi fa sport l’errore e’ sempre dietro l’angolo. L’arrivo di Reina? Donnarumma ora è il portiere del Milan è giovane e vedrà la società. E’ uno dei portieri più importanti al Mondo e ce lo teniamo stretto, poi se la società farà altre scelte io allenerò i giocatori che avrò a disposizione. Ora dobbiamo continuare su questa strada e cercare gente abituata a fare questo tipo di partite, campioni».

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