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Accordo tra Ue e Gb sulla Brexit: proroga al 31 ottobre

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La Brexit slitta ancora. Questa volta di 6 mesi e fino alla notte Halloween. Il Consiglio Europeo, dopo circa otto ore di riunione a Bruxelles, ha deciso nella notte di concedere al Regno Unito una proroga della data dell’uscita dall’Ue, inizialmente fissata per il 29 marzo e poi rimandata al 12 aprile, “per permettere la ratifica dell’accordo di ritiro”. Tale estensione “flessibile”, spiegano i leader dell’Ue a 27 nelle conclusioni, diffuse intorno alle due e mezza del mattino, “dovrebbe durare solo lo stretto necessario e, in ogni caso, non oltre il 31 ottobre 2019”.

“Un’estensione flessibile, un po’ più corta di quanto prevedevo, ma ancora abbastanza, per trovare la soluzione migliore”, ha commentato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che invita Londra a “non buttare via questo tempo”.

Condizione posta dall’Unione per ottenere la proroga però è la partecipazione della Gran Bretagna alle elezioni Europee, a meno che la premier Theresa May non riesca, attraverso un accordo con l’opposizione laburista, a far approvare l’accordo di recesso dal Parlamento britannico prima dello svolgimento del voto, cioè prima del 23 maggio. Pena la certezza di trovarsi catapultata fuori dal blocco europeo, senza un accordo, il primo giugno. “Dura lex, sed lex”, ha rimarcato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che ci ha tenuto a sottolineare come la “revisione” fissata al Consiglio europeo di giugno non sara’ una tagliola, ma un’occasione “per fare un punto della situazione”.

La May ha comunque rimarcato che l’Ue “ha accolto la mia principale richiesta” di aggiungere all’accordo raggiunto una clausola per un’uscita dall’Unione il prima possibile. Così, se l’accordo sulla Brexit sarà approvato dal Parlamento britannico, Londra “potrà ancora uscire dall’Unione prima del 30 giugno”.

L’accordo raggiunto fra i leader dei 27 è un compromesso in cui ha pesato molto la posizione intransigente della Francia, fortemente contraria a una proroga più lunga. A favore invece la cancelliera tedesca Angela Merkel, che si è battuta fino all’ultimo, richiamando la necessità di “salvaguardare l’unità dell’Ue e ad evitare una Brexit senza accordo”.

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