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Antitrust indaga sull’aumento dei prezzi dei treni nel periodo natalizio

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L’Antitrust vuole vederci chiaro. Per questo ha dato tre giorni di tempo a Trenitalia e Ntv per comunicare “i criteri utilizzati per determinare il numero di collegamenti e i posti disponibili sulle principali tratte nazionali al fine di fronteggiare il prevedibile incremento della domanda” durante il periodo natalizio, dal 15 dicembre 2020 al 15 gennaio 2021. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti aperto un’indagine nei confronti delle principali compagnia di trasporto ferroviario per il “significativo aumento dei pezzi dei biglietti” che si registra in alcune giornate del periodo in questione.

In particolare, l’Autorità ha rilevato un incremento dei prezzi nei giorni precedenti e in quelli successivi alle misure di blocco degli spostamenti previste dal Dpcm del 3 dicembre, che interessano il periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, cosa denunciata anche da molti fuorisede sui social. Per questo ora l’Antitrust vuole far luce sui “criteri con cui vengono determinati i prezzi, con particolare riferimento allo scostamento rispetto alla tariffa base normalmente applicata per ciascuna tratta”.

A sollevare il caso, nei giorni scorsi, era stata anche la Federconsumatori che aveva denunciato l’andamento dei prezzi per diverse tratte verso Catania, Reggio Calabria, Bari, Pescara e la Roma-Bologna, confrontando le tariffe applicate nel weekend 8-10 novembre con il periodo che va dal 23 dicembre al 7 gennaio. In media gli aumenti viaggiano tra il 20% e il 144% in più per i treni; il 14% e il 101% per i bus e fino al +188% per gli aerei. Sull’alta velocità da Roma a Reggio Calabria, l’associazione aveva annotato un salto tra i 44,90 e i 49,90 a novembre e gli 86-112 euro delle feste natalizie. In quell’occasione, Trenitalia aveva replicato rimarcando come la differenza nella simulazione fosse data dall’assenza di una tariffa promozionale durante la festività natalizia, in quanto già esaurite le disponibilità di posti relativi: un fattore che falserebbe il confronto. Anche il Codacons rivendica una analoga denuncia.

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